Nello scalo industriale di Porto Torres il 65% del carbone importato nell'Isola
Il porto conferma il suo ruolo chiave nei traffici commerciali della SardegnaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Lo scalo marittimo industriale di Porto Torres conferma il suo ruolo chiave nei traffici commerciali del nord ovest Sardegna. Nel corso del 2024 il porto turritano ha movimentato complessivamente oltre 3 milioni di tonnellate di merci. Per quanto riguarda le rinfuse solide, nel molo industriale sono state registrate circa 1 milione di tonnellate di carbone in arrivo e circa 400 mila tonnellate di minerali (bentonite), pietrame e cenere in uscita. Altre 400 mila tonnellate in arrivo hanno riguardato, invece, prodotti raffinati (benzina e gasolio), gas e altri prodotti chimici. Dati a cui si aggiungono oltre 1 milione e 300 mila tonnellate di merci trasportate su gommato.
I dati sopra riportati confermano il ruolo dello scalo, a livello sistemico, nell’import di carbone - circa il 65 per cento rispetto al totale complessivo in arrivo in Sardegna- e nell’export di minerali e lapidei, con volumi pari al 40 per cento sul totale in partenza dai porti dell’Autorità di sistema portuale Mare di Sardegna. Risulta più contenuto, invece, il rapporto delle merci in arrivo e partenza su gommato nel porto rispetto al totale del Sistema Sardegna. Porto Torres, infatti, ha movimentato il 10 per cento della quota complessiva che, nel 2024, ha raggiunto quota 12 milioni e 660 mila tonnellate. «I volumi merci registrati nel 2024 e le previsioni già positive per il primo trimestre 2025 sono il riflesso di una realtà portuale solida, competitiva e con ampi margini di crescita – spiega Massimo Deiana, presidente della Port Authority –. Nonostante la crisi mondiale e il venir meno dei rapporti commerciali con la Russia, principale fornitore di carbone fino all’inizio del 2022, lo scalo ha, infatti, mantenuto viva la filiera, individuando nuovi partner commerciali per l’approvvigionamento e confermando, così, il suo ruolo strategico.
Questi numeri, uniti all’export consistente di minerali e materiali di cava, hanno spinto l’AdSP a delineare nel redigendo Documento di Programmazione Strategica di Sistema la separazione dei traffici del porto industriale da quello commerciale. Una linea di pianificazione che, una volta completata l’infrastrutturazione del porto storico connessa all’opera dell’Antemurale, darà ulteriore impulso al settore e allo sviluppo di nuovi traffici».