Sono quasi 39mila le imprenditrici in Sardegna: una dato cresciuto, tra il 2019 e 2021, dello 0,1%.

Aumentano anche le imprese artigiane femminili, di poco sotto le 5.900 unità, che hanno registrato un incremento dello 0,3% e che rappresentano il 15,2% delle realtà produttive femminili.

Crescono anche le giovani imprese artigiane condotte da donne under 35 (657, +15,2%) e quelle guidate da straniere (235, +11,1%).

Questi i numeri del dossier dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, che ha rielaborato i dati provenienti da Infocamere tra il 2019 e 2021.

Sono attive soprattutto nel comparto dei servizi alle persone (2.411 attività), della ristorazione (656), dell’alimentazione (485) e dell’abbigliamento (212). Molto positiva la crescita nel settore informatico (156 e +4%),  mentre un segno negativo arriva dal settore manifatturiero (168 e -5,5%) e dei trasporti (140 e -3,4%).

“Essere donna-imprenditrice è molto diverso dall’essere imprenditori ed è senz’altro molto più complesso in un mondo dell’impresa che non è a misura di donna – ha affermato Maria Amelia Lai, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna -, le donne portano in azienda qualcosa di diverso rispetto ai colleghi uomini. La valorizzazione di genere all’interno delle imprese e delle associazioni di categoria rappresenta un’opportunità di crescita anche per l’economia sarda”.

“Le donne si mettono sempre di più in proprio puntando su settori spesso tradizionalmente maschili – ha continuato –, sfatando così uno stereotipo ormai superato. Inoltre, in un momento di crisi come quello attuale, le donne sembrano reagire meglio degli uomini anche per ciò che riguarda la dinamica dell’occupazione: contro un andamento negativo nazionale dell’occupazione maschile negli ultimi anni, pari al 4,8%, si rileva una crescita dell’1,6% dell’occupazione femminile artigiana tra 2008 e 2012, proprio in piena congiuntura economica”.

Per sostenere questo tipo di imprese, dal governo sono in arrivo 40 milioni di euro in tutta Italia, una dote assegnata per il 2021 e il 2022 al Fondo per il sostegno dell’impresa femminile previsto dal Decreto firmato dal ministero dello Sviluppo economico, di concerto con il ministero dell’Economia e il ministero per le Pari opportunità.

“Un provvedimento più che mai necessario – ha sottolineato Lai -, nonostante la grande capacità di resilienza, l’imprenditoria femminile ha molto sofferto le conseguenze economiche della crisi pandemica”.

“Le misure del decreto – ha concluso - prevedono percorsi agevolati di accesso alle risorse economiche, la cui mancanza è uno dei principali fattori che ostacola le iniziative femminili, e possono stimolare la capacità imprenditoriale delle donne, anche di quelle che con la pandemia sono state espulse dal mercato del lavoro”. 

(Unioneonline/F)

© Riproduzione riservata