Sono sempre meno le speranze di salvare i 322 posti di lavoro alla Whirlpool di Napoli, con i dipendenti che presto potrebbero trovarsi a scegliere fra un incentivo all’esodo di 85mila euro o fare le valigie e trasferirsi in provincia di Varese nel sito di Cassinetta di Briadronno.

La multinazionale americana, riportano i sindacati "ha sbattuto la porta in faccia a sindacati e Governo" alle 3 di notte e ha confermato "la procedura di licenziamento collettivo".

Le lettere però non partiranno fino a venerdì 22 ottobre, grazie al fatto che la società si è così impegnata con il Tribunale di Napoli.

Un nuovo incontro è previsto per martedì, ma a meno di ripensamenti, la posizione dell'azienda è alquanto definitiva.

"Pur riconoscendo gli sforzi profusi dal Governo e dalle Regioni per trovare una soluzione idonea per consentire una nuova missione industriale al sito di Napoli", l’azienda considera "i progetti presentati ancora in una fase non compatibile con le esigenze tempistiche espresse dalla società", si legge nella nota diffusa dalla Whirlpool.

L'unico tempo che concesso è quello per proseguire nella trattativa per la cessione dell'asset di Napoli, ma senza continuare a pagare gli stipendi dei lavoratori.

Questi - secondo il piano predisposto dal Governo - dovrebbero essere assorbiti da un consorzio di aziende per la mobilità sostenibile al quale parteciperà anche Invitalia.

La società partecipata al 100% dal Ministero dell'Economia si è detta pronta a presentare entro il 15 dicembre il Consorzio "di primarie aziende nazionali e internazionali" e il Piano industriale.

Ma, al momento, Whirlpool, "ha negato la possibilità di una proroga per il prolungamento della procedura di licenziamento di 59 giorni, tempo necessario per poter valutare il passaggio dei lavoratori nel progetto "hub mobilità" su cui il Ministero dello Sviluppo Economico sta lavorando dal 6 agosto scorso" dicono dalla Fim-Cisl.  

(Unioneonline/F)

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