Settembre è appena iniziato ma già si annuncia come un mese di grandi difficoltà per famiglie e imprese. Da inizio anno le rate dei mutui sono aumentate fino al 20 per cento e questa settimana la Banca centrale europea annuncerà un ulteriore rialzo dei tassi.

I cittadini e le aziende che hanno sottoscritto un contratto con tasso variabile attendono con ansia le comunicazioni mensili della banca: le rate sono lievitate fino a oltre il 13 per cento da gennaio.

Ad esempio, nel caso di un mutuo da 126mila euro da restituire in 25 anni, a gennaio si pagavano 456 euro. Ora, secondo le simulazioni di Facile.it, servono 515 euro.

Come spiega Maria Amelia Lai, presidente di Confartigianato imprese Sardegna, “l'innalzamento dei tassi di interesse e la stretta creditizia che stanno per arrivare sono due brutte notizie per le imprese, soprattutto quelle piccole: questi due fattori, messi insieme, abbiamo paura siano l'allarme di una forte frenata dell'economia”.

CONTI CORRENTI – Il denaro fermo, si sa, perde valore: tenere sul conto 10mila euro significa averne tra dodici mesi 9.210, ma questo non scoraggia i risparmiatori, che continuano ad accumulare. In questo modo, però, “il potere d'acquisto di una famiglia viene eroso - sottolinea Federico Cinus, consulente finanziario ed esperto nella gestione dei risparmi - Cosa che non accadrebbe se quei soldi venissero investiti in altro modo”.

(Unioneonline)

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