Le immagini sono sintesi, efficaci come non mai per comprendere e giudicare. Poco interessano le responsabilità e i tentativi di scaricabarile tra istituzioni. Un dato è certo: in queste tre foto c’è la storia recente di uno dei più importanti ritrovamenti archeologici del Mediterraneo, quello dei Giganti di Mont’e Prama. In alto c’è una foto “rubata” dentro il cantiere infinito del Museo dei Giganti a Cabras. Nel cartello esterno c’è scritto che il cantiere è iniziato il 28 gennaio del 2020. Tre anni anni fa. Doveva concludersi il 22 gennaio del 2022. Siamo ad oltre un anno di ritardo e il cantiere è abbandonato. Non ci lavora più nessuno da tempo. Sotto c’è la foto del cartello, ancora piazzato all’ingresso del sito di Mont’e Prama che indica vergognosamente quell’area come “Romanica”. Nella foto a destra la muraglia di cartone costruita per Archeologika 2022, 167 mila euro di cartone. La storia moderna dei Giganti di Mont’e Prama.

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Abbiamo ricevuto quattro istanze di rettifica, inviate dalla Fondazione Mont’e Prama, in relazione all’inchiesta del nostro giornale sulle spese sostenute per l’organizzazione della fiera “Archeologika 2022” e sulla gestione della stessa Fondazione. Pubblichiamo, a seguire, i soli contenuti consentiti secondo quanto stabilito dalla Legge sulla Stampa. Tra i contenuti non pubblicabili ci sono pure quelli, secondo anche la valutazione acquisita dai legali del giornale, che hanno presentato profili suscettibili di rilevanza penale ai sensi dell’art 8 della Legge richiamata.

Sull’articolo in data 25 gennaio:

L’Atto Costitutivo della Fondazione attribuisce alla stessa, nello specifico, la missione di valorizzare e promuovere i beni archeologici a essa affidati. Dunque predisporre progetti, reperire finanziamenti, svolgere i programmi, metterli in rilievo con la sua attività di comunicazione. “Spendere soldi” in eventi, promozione, pubblicazioni è esattamente il suo compito secondo la strettissima osservanza del dettato della legge. Cosa che è stata fatta senza deroghe; l’evento a cui si fa riferimento nell’articolo di cui all’oggetto (“Archeologika 2022”) rientra tra quelli previsti dalla Convenzione per la realizzazione di programmi di attività a supporto della valorizzazione, promozione e comunicazione del turismo culturale, firmata il 15 dicembre 2021 fra l’assessorato regionale al Turismo e la Fondazione Mont’e Prama. E la manifestazione è stata svolta in connessione con gli uffici dell’Assessorato.

Sull’articolo in data 26 gennaio:

Le tabelle con i singoli centri di costo sono state stabilite con l’approvazione del Piano operativo di dettaglio, siglato congiuntamente da assessorato regionale al Turismo e Fondazione Mont’e Prama il 31 gennaio 2022. E a quelle si è attenuta l’Area economica e finanziaria della Fondazione nel determina re gli affidamenti. Quanto ai costi legati a pulizie e energia elettrica, gli stessi si sono resi necessari poiché quei due servizi non sono stati messi gratuitamente a disposizione. Sulla destinazione al macero del materiale riciclabile utilizzato, gli stessi (n.d.r. le scenografie in cartone utilizzate per l’allestimento) sono adeguatamente conservati nei magazzini concessi in uso temporaneo alla Fondazione dal Comune di Cabras, in attesa di essere riutilizzati (proprio in un’ottica di rispetto dell’ambiente e di risparmio di fondi pubblici) nel corso delle manifestazioni che si svolgeranno nell’estate 2023 nel villaggio di San Salvatore.

Sull’articolo in data 27 gennaio:

Le spese in promozione e valorizzazione fanno integralmente parte della Convenzione firmata il 15 dicembre 2021 con l’assessorato regionale al Turismo e del programma “Grande progetto Mont’e Prama”, firmato a dicembre 2021 col Centro Regionale di Programmazione; all’interno di quei piani non è prevista alcuna sponsorizzazione di Cagliari Calcio e Dinamo Sassari ma il varo di una campagna di comunicazione congiunta finalizzata ad ampliare il pubblico che tradizionalmente si avvicina al mondo della cultura, utilizzando il veicolo dello sport. Per questo, in collaborazione con le due società, sono state organizzate conferenze, mostre fotografiche e “call to action” (tutte molto partecipate) presso prestigiosi musei in Italia e in Europa, in occasione delle trasferte in città d’arte. Altre si svolgeranno nel corso della stagione sportiva a Verona, Parma, Brescia, Bari, Bologna e Milano; l’acquisto di pubblicità su quotidiani nazionali (per “Archeologika 2022”) e le campagne di comunicazione fanno a loro volta parte delle azioni previste dalla Convenzione con l’assessorato al Turismo; per il suo funzionamento la Fondazione sostiene spese (approvate all’unanimità dal Cda) per personale e collaboratori, attingendo regolarmente al suo bilancio ordinario; per il funzionamento del sito monteprama.it la Fondazione è subentrata a un precedente contratto stipulato dalla Regione Sardegna; il presidente (n.d.r. della Fondazione) ha esplicitamente rinunciato a ogni rimborso per spese chilometriche o trasferimenti per percorsi effettuati all’interno della regione e l’incarico al quale si fa riferimento (n.d.r. nell’articolo) prevede i trasferimenti di personale e collaboratori dal museo di Cabras all’aeroporto di Cagliari, in occasione di trasferte per fiere o eventi.

Sull’articolo pubblicato in data 22 gennaio:

La Fondazione Mont’e Prama non ha offerto repliche in concreto su quanto ricostruito dal nostro giornale, tuttavia ci ha comunicato, e lo riportiamo per completezza d’informazione, che dal mese di novembre 2021 la Fondazione Mont’e Prama è al lavoro con altre istituzioni per realizzare la messa in sicurezza, l’infrastrutturazione e la musealizzazione del sito; che con un finanziamento regionale da 2.080.000 milioni di euro sono stati affidati incarichi progettuali e realizzato un concorso internazionale di idee, tuttora in corso di svolgimento.

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Si conferma sotto ogni punto di vista il contenuto dell’inchiesta del nostro giornale. Si ribadisce la disastrosa situazione della collina dei Giganti, l’abbandono degli scavi e l’assoluta assenza di qualsivoglia anche minima gestione di quel sito, lasciato persino alla mercé di chi, con evidenti cartelli segnaletici, cataloga quell’area tra gli Itinerari dei templari Romanici.

Nessuna smentita

Si prende atto che la Fondazione Mont’e Prama non ha smentito una sola voce contabile e finanziaria delle spese sostenute per l’organizzazione della fiera Archeologika 2022 e per la stessa gestione della Fondazione. Pertanto tutte le cifre e le voci di spesa riportati nella nostra inchiesta non solo sono confermate, ma costituiscono il fondamento di fatti inconfutabili e documenti inappellabili. Sono destituiti di ogni fondamento, sostanziale e amministrativo, i richiami allo statuto della Fondazione e alle stesse procedure autorizzative di quelle spese. L’inchiesta non si è soffermata nemmeno un attimo sulle competenze dell’istituzione, ma semmai ha messo in luce le priorità nelle spese e l’utilità delle stesse.

I fatti: degrado e pubblicità

Il tema dell’inchiesta, che probabilmente è sfuggito a chi ha evidenti responsabilità nel degrado e abbandono del sito di Mont’e Prama, è semplice: un fiume di soldi per pubblicizzare un patrimonio, vedasi la collina dei Giganti, che risulta abbandonato e senza strategia per il futuro. Bisogna prendere atto dei fatti, e questo è il compito di un’inchiesta giornalistica. Il tentativo di nascondere la realtà dei fatti con costosissime manifestazioni fatte da scenografie dal “cartone d’oro”, spot televisivi e uffici stampa ingiustificati, non può essere sottaciuto. È del resto del tutto inutile tentare di nascondere i fatti, quelli documentati, con polemiche sulle quali non intendiamo attardarci.

I numeri, quelli veri

I fatti sono questi: a Mont’e Prama da anni non si fanno campagne di scavo che amplino l’area dell’iniziale cantiere, non esiste una minima cura nemmeno di quel fazzoletto di 8.000 metri quadri oggetto degli scavi originari, non sono stati compiuti gli espropri sulle aree piantumate con i vigneti, il museo che avrebbe dovuto ricomporre l’unitarietà del sistema statuario di Mont’e Prama è abbandonato a se stesso, con un cantiere che sembra essere destinato al degrado più totale. Per quanto riguarda le spese della Fondazione, sia per la manifestazione Archeologika 2022 che per la gestione dell’istituzione, ci occupiamo solo di fatti e documenti.

Cartone d’oro

Con estrema sintesi, sono incontrovertibili gli atti che attestano che sono stati spesi ben 168 mila euro di cartone per la scenografia al Bastione di Cagliari. La Fondazione afferma che la scelta del cartone sia stata fatta da altri. Se si comprendessero i primi rudimenti della pubblica amministrazione si partirebbe da un presupposto fondamentale: l’assunzione delle proprie responsabilità. La delibera di acquisto di quel cartone è della Fondazione Mont’e Prama, la 122 dell’8 settembre 2022. Se la scelta di quella montagna di cartone fosse stata imposta da qualcuno, una delibera trasparente lo avrebbe dovuto scrivere esplicitamente, oppure tacere o raccontare tutto ai magistrati, qualora ci fossero state indebite pressioni sulle procedure amministrative. Lo stesso vale per il noleggio da 70 mila euro di monitor, i 164 mila euro affidati a una società di Milano per organizzare qualche convegno sulla civiltà nuragica, sempre per quei due giorni, gli uffici stampa da 45 mila euro per tre giorni, l’imponente direzione lavori per quella fiera pagata 57 mila euro ad una società di Pisa, oppure video e contenuti multimediali per centinaia di migliaia di euro. Insomma, più di un milione per tre giorni.

Come si spende

Nessuno ha messo in dubbio che la Fondazione Mont’e Prama abbia per statuto il compito di “spendere”, la nostra inchiesta, infatti, si è occupata di capire “come spende”. Piaccia o meno, inchiesta fondata su documenti certificati, inappellabili e incontestabili. Sul fatto che ci siano iniziative per la messa in sicurezza del sito e la sua musealizzazione ne prendiamo atto, ce ne occuperemo, a partire dalla mancata individuazione dell’elementare perimetro di tale annunciato intervento. In quel concorso internazionale, per chi capisce un minimo di pubblica amministrazione, per esempio, manca persino la puntuale individuazione dell’area su cui progettare. Per finire, sulla notizia che quei 167 mila euro di cartone verranno utilizzati per San Salvatore non dobbiamo aggiungere altro, l’annuncio si commenta da solo. Per il resto: se si ritenesse che nell’inchiesta ci fossero notizie false o diffamanti si può sempre querelare, ben lieti di poter illustrare ai Giudici documenti e intrecci societari.

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