Il mercato immobiliare ha attraversato un anno di ripresa in Sardegna ed è cresciuto in particolare nel Sud dell’Isola. Il 10 per cento degli investitori è rappresentato da non sardi e tra questi ci sono molti stranieri.

Mentre i valori di mercato restano invariati e i prezzi pressoché stabili, diminuiscono i tempi medi di vendita di immobili residenziali.

Sono i dati presentati all'Exma di Cagliari dal presidente della Fimaa Confcommercio Sud Sardegna Marco Mainas che ha parlato di «numeri da record».

Nel dettaglio, da gennaio a settembre a Cagliari si sono registrate 1472 transazioni, nel 2021 sono state 1433. La provincia di Cagliari nei tre trimestri trascorsi ha contato 3884 transazioni, lo scorso anno in totale sono state 3978.

Diminuiscono i tempi medi di vendita di immobili residenziali arrivando anche a 45 giorni. L'80 per cento degli acquirenti chiede un mutuo che copre sino all'80 per cento del valore dell'immobile.

«Questi sono solo numeri parziali, quelli definitivi verranno presentati l'anno prossimo – sottolinea Mainas - ma possiamo già dire, da un'attenta analisi, che il 2022 sarà ricordato come un anno da numeri record, il 90 per cento degli immobili presenti sono offerti da agenti immobiliari, quindi la chiusura delle operazioni è stata fatta in gran parte dai professionisti del settore».

Per quanto riguarda la clientela, arriva dal resto d’Italia e dall’estero. E preferisce acquistare non solo nel capoluogo, ma anche e soprattutto nei vari centri abitati della vecchia provincia storica (Villacidro, Gonnosfanadiga, Sulcis Iglesiente e la zona di Gonnesa sono le zone più seguite con particolare attenzione).

Ad esempio, bastano 45mila euro per un fabbricato a Gonnesa, un'unifamiliare in pieno centro a Gonnosfanadiga può costare 100mila euro, mentre la villa con giardino sulla provinciale per Sarroch 190mila. Il prezzo di un trivano medio in zona centrale a Cagliari, usato e in buono stato? Può arrivare a 200/230mila euro.

(Unioneonline/s.s.)

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