La mossa a sorpresa di Mario Draghi sembrava aver elettrizzato i mercati che, però, dopo l'iniziale euforia hanno chiuso in ribasso.

A Milano il Ftse Mib è balzato fino a oltre il 4%, con gli altri listini europei tutti in positivo e l'euro ai minimi da due settimane in area 1,08 dollari. Ma poi la volatilità ha preso il sopravvento, complici il taglio delle stime della Bce su Pil e inflazione e la frenata di Draghi su ulteriori tagli ai tassi.

L'euro è rimbalzato fino a 1,11 dollari, Milano ha chiuso a -0,50% e in rosso sono scivolate tutte le Borse europee, con Francoforte maglia nera (-2,31%).

A remare contro è stato anche il prezzo del petrolio, precipitato di circa 2 punti percentuali.

La nuova manovra della Banca centrale europea centra il bersaglio: dal 16 marzo, il tasso di riferimento scende a zero (era lo 0,05%), quello sui depositi passa da -0,30 a -0,40% e quello che una banca privata deve pagare se vuole prendere a prestito del denaro dalla Bce scende da 0, 30 a 0,25%.

"Abbiamo dimostrato di non essere a corto di munizioni", ha detto Mario Draghi che con questa manovra ha sorpreso i mercati aggiungendo altre misure espansive dal forte impatto per far fronte a stime di inflazione riviste nettamente al ribasso e a una crescita più debole del previsto.

La novità più rilevante è l'aumento degli acquisti mensili di titoli di Stato da 60 a 80 miliardi a partire da aprile e il piano durerà almeno fino al marzo del prossimo anno. Infine da giugno 2016 a marzo 2017 la Bce lancerà quattro nuove Tltro, i finanziamenti a lungo termine alle banche, con durata di 4 anni e un tasso che potrà scendere fino al livello del nuovo tasso sui depositi (pari a -0,40%).

Nel nuovo pacchetto di quattro maxi-prestiti, ha spiegato Draghi, gli istituti di credito pagheranno un tasso tanto più negativo (a partire dallo zero del tasso principale) quanto più alto sarà il credito concesso a imprese e famiglie.
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