Lingua blu, Cia: “La Regione fermi la diffusione del virus”. Il caso in Parlamento
La nuova emergenza sanitaria sarà oggetto di un’interrogazione della deputata Lapia (Cd)
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In Sardegna torna l’allarme lingua blu. Sono diversi i focolai del virus che hanno colpito numerosi allevamenti ovini nelle province di Nuoro e Oristano.
Sulla nuova emergenza sanitaria Cia Agricoltori Sardegna esprime "preoccupazione per la crescita dei contagi e chiede all'assessorato regionale della Sanità quali procedure e strategie abbia intenzione di mettere in atto per intervenire negli allevamenti colpiti dalla Blue tongue e bloccare la diffusione del virus".
L’associazione denuncia “i ritardi della campagna vaccinale contro la lingua blu, che avrebbe dovuto rappresentare un argine contro il ritorno del virus e contro le nefaste ripercussioni economiche che una nuova epidemia di Blue tongue avrebbe sulle aziende zootecniche, già fortemente colpite dalla crisi innescata dalla pandemia di Covid-19".
“L'irruzione della lingua blu nelle zone ritenute maggiormente a rischio – ha detto la deputata di Cd e componente della Commissione affari sociali e sanità della Camera Mara Lapia – testimonia in maniera drammatica che l'Ats è fallimentare anche sul fronte della sanità animale. È arrivato il momento che il commissario straordinario Ats, Massimo Temussi, dia spiegazioni su quanto è accaduto nelle campagne sarde, dove la Blue tongue si è ripresentata e sta iniziando a mietere vittime tra i capi, o si dimetta".
“Occorre una netta assunzione di responsabilità e un intervento immediato per ridurre al minimo i danni provocati dalla fallimentare gestione dell'Ats – ha aggiunto, annunciando un’interrogazione al ministro della Salute Roberto Speranza – che avrebbe potuto e dovuto prevenire con un'adeguata campagna vaccinale l'epidemia".
(Unioneonline/D)