In Sardegna sono cresciuti di oltre 40mila unità in sei anni: i Pos, ossia i lettori di moneta elettronica, hanno trovato ampia diffusione e, dal 1° gennaio, diventeranno obbligatori per artigiani, professionisti e commercianti per i pagamenti superiori ai 5 euro.

"Un vantaggio per i consumatori – spiega Antonio Matzutzi, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna - ma uno svantaggio per artigiani e commercianti i quali dovranno sostenere i costi di

gestione del Pos delle banche, che possono raggiungere cifre non indifferenti se si tiene conto che spesso ad essere coinvolte sono piccole e medie imprese con fatturati annui contenuti".

In tutta Italia, i dispositivi nel 2006 erano 1.132.129, nel 2016 sono diventati 2.093.959, e hanno elaborato 1 miliardo e 800mila operazioni per un controvalore di oltre 115 miliardi e una spesa media di 63 euro.

Per la Sardegna, 19.413 Pos si trovano a Cagliari, cresciuta di 3.370 "lettori" in 3 anni. Seguono Sassari con 12.753 (+3.207 nell’ultimo triennio), Nuoro con 5.494 (+1.968 tra il 2013 e 2016) e Oristano con 3.588 (+835).

"Non siamo mai stati contrari ad accettare i pagamenti elettronici e a combattere il nero – conclude Matzutzi – però il problema principale restano le commissioni bancarie. Per alcuni settori i ricarichi sono talmente bassi che l'incidenza di uno o due punti percentuali sul transato significa rinunciare al profitto"

(Unioneonline/s.s.)
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