I collaboratori non potranno più ricevere l'indennità di disoccupazione "Dis-coll", istituita in via sperimentale nel 2015. La norma che aveva introdotto la prestazione, infatti, "non è stata oggetto di proroga".

Lo ha comunicato l'Inps, spiegando che lo stop vale per chi resta disoccupato nel 2017 (mentre nulla cambia per chi è rimasto involontariamente senza lavoro nel 2016).

Dunque, in assenza di indicazioni normative, nessuna indennità "sarà erogabile a fronte delle cessazioni involontarie di contratti di collaborazione coordinata e continuativa anche a progetto intervenuti dall'inizio del 2017".

L'indennità "Dis-coll" era stata istituita dal governo Renzi con il Jobs Act, per i collaboratori privi di partita Iva, iscritti alla gestione separata dell'Inps e con almeno tre mesi di contribuzione a partire dall'anno solare precedente all'"evento perdita del lavoro".

I sindacati (Cgil, Cisl e Uil) hanno inviato una lettera al ministro del Lavoro Giuliano Poletti, chiedendo una proroga immediata della prestazione per tutto il 2017, da inserire nel decreto "milleproroghe", e sollecitando un intervento strutturale nella prossima legge di bilancio. In più, si chiede di estendere la prestazione anche alle partite Iva iscritte alla gestione separata.

"Sarebbe assai grave, da parte del governo, sottovalutare l'importanza di queste forme lavorative, trascurando di riconoscere loro un'indennità di disoccupazione, tenendo anche presente che questi lavoratori oggi versano all'apposita gestione Inps un'aliquota pari al 32%, per un terzo a loro carico e per due terzi a carico del committente, mentre i professionisti con partita Iva versano il 25% interamente a loro carico", ha commentato il segretario confederale Cisl, Gigi Petteni.
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