Occupazione in leggera crescita in Sardegna nel periodo 2018/2022, con un lieve calo degli inattivi e una riduzione dei disoccupati.

Questi i dati emersi alla Conferenza regionale per le politiche del lavoro, l’evento annuale organizzato dall’assessorato regionale al ramo in collaborazione con l’Aspal.

Gli inattivi sono diminuiti nel periodo preso in esame di 21mila unità (-5%), i disoccupati di 30mila (-30%).

Il tasso di occupazione nel 2022 si attesta al di sotto della media italiana, ma al di sopra della media del Mezzogiorno. Il dato è cresciuto nel periodo 2018-2022 di quasi 2,5 punti percentuali, valore più alto di quello medio nazionale.

La crescita più accentuata si è registrata nel settore delle costruzioni (in Sardegna il valore più elevato: +17,6%) e in quello dell'industria (+2,2%). Al contrario, gli altri settori presentano valori di segno negativo.

I dati sui tassi di disoccupazione giovanile sono, invece, positivi: in Sardegna, dal 2018 al 2022, si è registrata una riduzione di 8,6 punti percentuali.

Anche nel 2023 si vedono buoni segnali: nei primi due trimestri - ha detto la direttrice generale dell'Aspal, Maika Aversano - le cifre parlano di un aumento del tasso di occupazione che si attesta attorno al 56%. Con un trend ancora in crescita per il terzo trimestre.

Per quanto riguarda i contratti: quelli a tempo indeterminato sono aumentati del 3% rispetto al 2022 mentre per quelli a tempo determinato si registra anche una crescita della durata, passata da una media di 107 a 120 giorni. La crescita continuerà fino al 2027, è la previsione del presidente di Anpal Servizi, Massimo Temussi. «È un momento inatteso, molto positivo. Dopo lo stop al reddito di cittadinanza non c'è stata nessuna bomba sociale, la riforma ha funzionato».

(Unioneonline/L)

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