Continua la discussione sulle possibili modifiche del disciplinare del Consorzio di tutela del pecorino romano Dop, in vista della prossima riunione, in programma il 12 gennaio, in cui i soci dovranno prendere una decisione. Al centro della querelle la possibilità di introdurre nuove regole per il conferimento del latte proveniente non solo dagli areali storici (Sardegna, Lazio e provincia di Grosseto), ma anche da quelli "esogeni".

Sulla questione è intervenuta l'Associazione Allevatori della Regione Sardegna: "Il dibattito attuale ha fatto emergere come oggi non esista un quadro completo e attendibile su tutte le razze presenti negli allevamenti sardi", sostiene l’organizzazione.

Gli imprenditori hanno dato la loro disponibilità "per eventuale assistenza quale soggetto titolato per verificare le razze presenti negli allevamenti, nonché la consistenza o numerosità dei loro incroci".

L'Aars fa sapere inoltre di avere "personale qualificato che opera nelle aziende zootecniche che aderiscono ai Controlli Funzionali propedeutici all'aggiornamento dei Libri Genealogici detenuti dagli Enti Selezionatori".

Questo censimento generale delle razze, da pianificare con l'assessorato regionale dell’Agricoltura, i Consorzi di tutela e l'Agris, "consentirebbe di poter aggiornare la Banca dati nazionale e la Banca Dati dei Libri Genealogici fornendo oltretutto chiare indicazioni di come si stia evolvendo il settore ovino in Sardegna", spiega l’associazione. 

(Unioneonline/F)

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