C'è chi si è portato avanti nel processo di connessione economica e commerciale con la Cina, anticipando in qualche modo gli obiettivi della Belt and Road Initiative lanciata dal gigante asiatico, che proprio in questi giorni offre alle aziende italiane l'occasione di creare network all'Hong Kong Innovation Raod. Ed è il caso della Sardegna, che ha siglato recenti accordi con partner cinesi nel comparto turistico, che ha visto l'insediamento di un centro di ricerca del colosso Huawei nel polo tecnologico del CRS4 di Pula e che vanta partnership tra aziende isolane e cinesi soprattutto nel settore agroalimentare.

Tra i primi a guardare al mercato asiatico dalla terra sarda è stata l'azienda Alimenta di Macomer del gruppo Cualbu, specializzata nella produzione e nella distribuzione nel mondo di ingredienti lattiero caseari in polvere, nonché grande esportatore di settore nel mercato cinese e neozelandese. Ma gli scenari aperti dalla Belt and Road Initiative possono aprire ulteriori opportunità anche per altre aziende sarde, come ci spiega Enrico Cualbu, amministratore unico di Alimenta.

Qual è il vostro legame con la Cina?

"Alimenta ha come maggior azionista un partner cinese (la Blue River Dairy) e la nostra produzione di ingredientistica di siero di latte dolce di pecora in polvere per l'infanzia viene interamente distribuita in Cina e Nuova Zelanda. Il progetto della Nuova Via della Seta al momento è ancora piuttosto difficile da comprendere, ma naturalmente siamo interessati ad aderirivi se dovesse diventare concorrenziale e vantaggioso: attualmente spediamo tutto tramite container via mare, in quantitativi attorno alle 25 tonnellate, ma con le nuove rotte ferroviarie prospettate dalla Belt and Road potremmo arrivare in Cina circa 20 giorni prima."

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Perché la scelta del mercato asiatico?

"Nel nostro caso specifico il mercato di riferimento è sempre stata la Cina e nel tempo è diventato scontato che si intercettasse un socio cinese con cui creare una partnership. Oggi siamo gli unici in grado di produrre uno specifico ingrediente - il latte e siero ovino in polvere - che proviene da caseifici locali che producono formaggi tipici e a denominazione di origine protetta come il Pecorino Sardo e il Pecorino Romano. Inoltre, la qualità delle pecore di razza sarda si differenzia dalle altre perché i capi vengono allevati all'aria aperta e alimentati in modo naturale, consentendoci di arrivare a un prodotto finito biologico. I regolamenti dell'Unione Europea non consentono al momento l'utilizzo pediatrico del latte di origine ovina, ma solo vaccina e caprina, mentre il mercato asiatico non prevede questo limite."

Un limite che potrebbe saltare anche nella UE visto che è considerato il più simile a quello materno

"È vero, ma al momento non ci sono le condizioni per chiederne l'approvazione in sede europea. Mentre il mercato cinese si è aperto ulteriormente ai consumi dopo che due anni fa è stata introdotta la possibilità di avere il secondo figlio. Inoltre anche la Cina come l'Europa si sta aprendo al trend dei prodotti biologici."

Ci sono altre aziende sarde che come voi hanno questo legame con omologhi cinesi?

"Sicuramente siamo i primi a lavorare con un partner cinese e i primi a fare questo tipo di produzione così specializzata. Però ci sono altre realtà, ad esempio nel comparto vitivinicolo, che hanno stretto rapporti commerciali con la Cina e hanno un buona crescita di esportazioni verso quell'area."

La Belt and Road può essere una buona opportunità per l'impresa italiana?

"Senz'altro creerà occasioni e opportunità per chi non ha mai avuto a che fare con mercato cinese. Del resto il futuro dell'economia guarda alla Cina e il mercato statunitense, che è sempre stato un riferimento dell'impresa europea e italiana, sta diventando più chiuso. Anche se il faraonico progetto della Nuova Via della Seta è solo in una fase iniziale."

Però ci sono realtà già avviate e proprio in questi giorni ci sarà un forum ad hoc

"Il Governo dovrebbe cogliere questa opportunità, perché quello cinese è un mercato enorme ed è evidente che questo argomento vada approfondito soprattutto in tema di infrastrutture. Oggi, ad esempio, è già attivo lo snodo ferroviario lombardo di Mortara che collega l'Italia a un polo industriale cinese, ma è ancora poco chiaro come funzioni, e non è detto che i prezzi siano concorrenziali con quelli dei container via nave."

Barbara Miccolupi

(Unioneonline)
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