Le sanzioni europee e americane dopo l’invasione dell’Ucraina stanno mandando sull’orlo del default l’economia russa, e diverse scadenze pesano come macigni sui conti del Cremlino. E a catena su quelli del mondo intero.

Mercoledì 16 marzo Mosca dovrà pagare oltre 100 milioni di dollari di pagamenti per cedole di due bond russi: uno in scadenza nel 2023 e uno nel 2043. Il 31 marzo andranno pagati altri 359 milioni di dollari su un bond al 2030 e il 4 aprile scade un'obbligazione da 2 miliardi di dollari.

Il principale problema per Mosca riguarda l’impossibilità di accedere a gran parte delle riserve estere della Banca Centrale e di finanziarsi sui mercati. Se non pagherà tra due giorni, avrà a disposizione 30 giorni di tempo per provvedere a rientrare, al termine dei quali scatterà l'insolvenza formale. Con un decreto dei giorni scorsi Mosca ha deciso che lo Stato potrà ripagare in rubli il debito verso i creditori dei Paesi ostili (tra cui figura anche l'Italia), ossia quelli che hanno adottato sanzioni nei suoi confronti.

Ma questo costituirebbe un vero e proprio “default event” in grado di innescare una crisi finanziaria globale e fallimenti a catena fra istituzioni, aziende, investitori esposti: i soldi sarebbero a tutti gli effetti bloccati e non disponibili visto che le sanzioni non permetterebbero di cambiarli in dollari o in euro. In più, il crollo del rublo potrebbe far svalutare ancora di più quel denaro.

Per molti osservatori la possibilità di un default di Mosca a questo punto è molto probabile e potrebbe esser decretata ufficialmente già intorno alla metà di aprile. A rischio per la Russia ci sono attualmente circa 310 miliardi di dollari di debiti verso l'estero delle aziende, 75 miliardi di passivo delle banche e 67 miliardi di bond governativi. A questi si applicano le nuove regole ma c'è il potenziale che il problema si allarghi ad altre posizioni debitorie di Mosca, che ha debiti complessivi verso l'estero per poco meno di 500 miliardi. Con conseguenze imprevedibili per chi si ritroverà in mano una valuta in caduta libera.

(Unioneonline/D)

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