Approfittare delle scuole chiuse a causa del Covid-19 per rimettere in sesto gli edifici scolastici dell'isola: ben 2.000 necessitano di lavori e riqualificazione energetica. La proposta è della Confederazione Artigianato e Piccola e Media Impresa della Sardegna (Cna).

In Sardegna la metà delle scuole è stata costruita prima del 1976 e il consumo energetico è altissimo, tanto da costare 32 milioni di euro l'anno. Solo il 31% ha un isolamento delle coperture, ancor più bassa è la quota di edifici con pareti perimetrali isolate, circa il 15% dello stock, il 33% non ha infissi termicamente efficienti, con doppi vetri, e circa altrettanti non ha una zonizzazione dell'impianto termico, vale a dire la possibilità di gestire il riscaldamento in maniera differenziata ed efficiente nei locali scolastici.

Il piano proposto dalla Cna prevede la semplificazione delle procedure e accelerazione dei tempi di realizzazione dei progetti presentati alla Regione da comuni e province per il piano triennale 2018-2020. Purtroppo sui 414 progetti presentati per un importo di spesa superiore ai 300 milioni, soltanto 3 sono immediatamente cantierabili. Viene proposta poi l'integrazione degli investimenti nell'edilizia scolastica per ulteriori 200 milioni di euro, mediante l'utilizzo di una parte dei fondi europei 2014-2021 non ancora impegnati Si stima che un intervento di 97 milioni di euro sul 20% degli immobili che consumano più energia abbatta il costo della bolletta energetica regionale di oltre 4 milioni all'anno e attivi 1500 posti di lavoro.
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