In Sardegna costruire una strada, un ospedale o una scuola costa molto più che nel resto d'Italia. Addirittura il doppio.

Ma il deficit di opere pubbliche resta comunque elevato nel paragone con le altre regioni nonostante la spesa annua pro capite per ogni residente nell’Isola sia al quarto posto della classifica nazionale nel periodo che va dal 2000 ad oggi: 1.240 euro all’anno contro i 764 della media italiana.

Lo studio è della Cna Sardegna, condotto utilizzando una stima del valore economico di tutte le opere pubbliche realizzate nell’Isola e gli indici di dotazione e di funzionamento delle infrastrutture dell’istituto Tagliacarne. “

"È urgente una riflessione sul modo in cui vengono spesi i soldi pubblici", spiega Francesco Porcu, segretario regionale della Cna. “

"La Sardegna sconta una gap infrastrutturale quasi doppio rispetto alle altre regioni italiane", sottolinea l'assessore regionale ai Lavori pubblici, Paolo Maninchedda.

Ma dire che l'Isola ha la spesa pro-capite tra le più alte in Italia non significa dedurre che le opere pubbliche costino più che altrove.

Il perché lo suggerisce Pierpaolo Tilocca, presidente regionale di Ance, l’associazione che riunisce i costruttori edili. “

Se si utilizza come parametro la densità di popolazione è evidente che in Sardegna, con un numero di abitanti inferiore rispetto a molte altre regioni, la spesa risulta più elevata.

"Il vero problema, quindi, come sostiene l'assessore Maninchedda “è capire se, per esempio, la realizzazione di un chilometro di strada in Sardegna costa più che in Sicilia o in Lombardia. Perché se le cose stanno così allora saremmo di fronte a una distorsione di mercato. E questo aspetto va sicuramente approfondito".
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