Imprese che rischiano di vedere significativamente sfumare le proprie entrate, una realtà che pregiudica la capacità di affrontare prestiti per garantire la continuità del lavoro.

A soffrire sono tutte le aziende del comparto artigiani e non solo, situate nell'area industriale di Porto Torres, piccole e medie imprese messe in ginocchio dalla emergenza coronavirus.

"Questo è il momento per iniettare liquidità a fondo perduto alle piccole imprese sarde tagliando i lacci della burocrazia - sostiene Bastianino Spanu, dirigente nazionale Psd'Az - serve un finanziamento a fondo perduto, l'equivalente al 25 per cento del giro d'affari per permettere alle piccole imprese di continuare per un anno a pagare i fornitori e a rispettare gli impegni presi anche se in questi tre mesi in cassa non c'è stata nessuna entrata".

Una liquidità a fondo perduto riducendo i tempi burocratici in una fase di contrazione economica in cui ogni sforzo è vitale per mettere gli imprenditori in difficoltà in una condizione di rientrare dalla posizione debitoria in tempi accettabili.

"Al contrario la pandemia finanziaria sarà solo rinviata e, - aggiunge Spanu - molte aziende locali già in sofferenza saranno costrette a chiudere con evidenti conseguenze sul piano occupazionale per il territorio".
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