L'Italia resta tra i Paesi europei che hanno squilibri macroeconomici "eccessivi", insieme a Cipro e Grecia.

Lo riporta il Country report della Commissione europea, che valuta i progressi sulle riforme strutturali, approvato oggi a Bruxelles.

In particolare, si legge nel documento, "il debito alto e la protratta scarsa produttività implicano rischi con rilevanza transnazionale, in un contesto di alto livello di npl e di disoccupazione. Il debito non scenderà nei prossimi anni, visto che la debole prospettiva macro e gli attuali piani di bilancio del governo, anche se meno espansivi di prima, implicano un deterioramento dell'avanzo primario".

Inoltre, secondo il test, la manovra economica approvata dal governo gialloverde - che prevede il reddito di cittadinanza e Quota 100 - "include misure che fanno marcia indietro rispetto ad alcuni elementi di importanti riforme fatte nel passato, in particolare nel campo delle pensioni, e non include misure efficaci per aumentare la crescita potenziale" del Paese.

Molte le criticità segnalate nel rapporto, che sostiene che "malgrado alcuni progressi nella sistemazione dei bilanci delle banche, le riforme del diritto fallimentare e le politiche attive nel mercato del lavoro, l'impegno per le riforme si è complessivamente fermato nel 2018".

Preoccupazione per la situazione italiana è stata espressa anche dal vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, che ha affermato che "non ci si aspetta una riduzione debito prossimi anni, considerata la prospettiva economica debole e i piani fiscali governo".

Presentando il pacchetto invernale del semestre europeo, il politico lettone ha osservato che "lo slancio riforma si è incagliato e c'è stata una marcia indietro su alcune riforme di bilancio" e che "in primavera valuteremo le politiche e gli impegni per far fronte a questi squilibri e in particolare il livello ambizione del programma di riforme nazionali".

(Unioneonline/F)
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