Poco, ma buono. Anzi, ottimo.

Olio sardo in passerella alla Fiera di Trieste, la vetrina delle eccellenze a livello mondiale alla quale partecipano anche i produttori di Oliena e Alghero.

Rispetto al 2014, la Sardegna accusa una flessione del 20% con 15mila quintali in meno. Ma sulla qualità dell'extravergine di oliva non si discute.

«L'olio è il prodotto agricolo che, nel tempo, più di altri è riuscito a costruire in Sardegna un'identità e affermare le specificità delle diverse aree», spiega Valentino Carta, vicepresidente nazionale della Città dell'Olio, l'associazione che tutela e valorizza l'extravergine di oliva e che in Sardegna raggruppa 23 Comuni.

Ecco spiegato perché esiste varietà di olio nell'Isola che non sia legata a un territorio: la Nera di Oliena, la Tonda di Cagliari, la Nera di Gonnosfanadiga, la Semidana di Oristano, solo per citarne alcune.

«Ecco perché puntare sulla qualità dell'olio significa anche investire su un prodotto che deriva da un territorio di qualità».

I particolari nell'articolo di MAURO MADEDDU nelle pagine di ECONOMIA de L'UNIONE SARDA
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