Oltre un giovane su 4 con un'età compresa tra i 15 e i 34 anni ha un lavoro a termine.

Lo dichiara l'Istat nel focus "I giovani nel mercato del lavoro".

Secondo i dati dell'istituto nazionale di statistica il 28,2% dei giovani occupati ha un lavoro a scadenza o una collaborazione, con un'incidenza maggiore tra le donne (32,3%) rispetto agli uomini (25,2%).

I lavoratori atipici aumentano tra i diplomati e i laureati, che rappresentano rispettivamente il 28,6% e il 29,7% degli occupati, contro il 25,7% di chi possiede il diploma di terza media.

Il documento rileva inoltre che quattro giovani disoccupati su 10, soprattutto laureati, sarebbero disponibili a trasferirsi per motivi di lavoro.

La disponibilità è minima tra i giovanissimi (32,1) e massima tra i 25-29enni (43,4%), mentre si riduce tra i 30-34enni (35,6%).

Il 45% dei giovani del Sud sarebbero pronti a trasferirsi per un lavoro, contro il 34,5% del Centro e il 31,1% del Nord Italia.

Sul fronte delle imprese, invece, il dossier evidenzia che sono aumentate le società italiane che svolgono formazione ai propri dipendenti e collaboratori.

Nel 2015 il 60,2% delle aziende con almeno 10 addetti ha proposto corsi di aggiornamento professionale o altre attività simili, con un incremento del +55,6% rispetto al 2010.

In particolare, l'andamento positivo è determinato dalla crescita delle ore nell'area ambiente-sicurezza sul lavoro.

Sono le società attive nel settore dei servizi finanziari e assicurativi (93,8%) quelle che puntano di più sulla crescita delle competenze dei loro lavoratori, seguite da quelle specializzate nella fornitura di servizi di rete (77,4%), mentre numeri decisamente minori si registrano nell'ambito manifatturiero.

(Redazione Online/F)

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