Interi raccolti distrutti dalle cavallette, agricoltori alla Regione: "Più prevenzione"
Il grido d'allarme del Tirso, del Marghine, del Goceano e della Barbagia: "Abbattere i costi dell'acqua e agire in vista dell'anno prossimo"Dopo il coronavirus, le cavallette. Non c'è pace per gli agricoltori sardi, in particolare quelli di alcune zone del cnetro Sardegna in cui intere colture sono state divorate dai voraci insetti.
Foraggio, erba media, ortaggi, frutta, intere porzioni di territorio desertificate.
"Mi hanno distrutto tutto. All'emergenza coronavirus si aggiunge questo, oltre ai soliti problemi sul costo del latte", lamenta Matteo Flore, allevatore di Noragugume".
"Gli aiuti fanno bene perché il danno c'è stato", spiega Marco Ortu, agricoltore di Bolotana, che chiede però alla Regione azioni di contrasto agli insetti più incisive: "Altrimenti il problema si estenderà e riguarderà altre zone".
Quelle al momento più colpite sono la valle del Tirso, del Margine, il Goceano e la zona ai piedi dei monti della Barbagia.
Chiedono più prevenzione per il prossimo anno gli agricoltori: "Ci vuole un piano serio per risolvere il problema, altrimenti va a finire che coltiviamo e spendiamo per dar da mangiare alle cavallette", spiega Antonello Buttu da Bolotana.
Inoltre, chiedono gli agricoltori e propone anche il presidente del Consorzio di Bonifica Sardegna Centrale Ambrogio Guiso, si potrebbe intervenire sulle tariffe dell'acqua, ritoccandole al ribasso per chi ha visto distrutto il proprio raccolto. "C'è bisogno che intervenga la Regione, chiediamo di abbattere i costi in questa zona".
(Unioneonline/L)