Conto alla rovescia per il polo unico delle visite fiscali dell'Inps.

Dal prossimo 1 settembre l'istituto di previdenza sociale gestirà anche le visite fiscali dei lavoratori del settore pubblico, fino a oggi in capo alle Asl, oltre a quelle del privato.

"Per il polo unico delle visite fiscali a regime avremo a disposizione 50 milioni di risorse. Si tratta di risorse sufficienti per affrontare questo compito", ha spiegato oggi Tito Boeri.

Il presidente dell'Inps ha chiarito che non si faranno solo controlli casuali, ma anche mirati: "Guardando all'esperienza e ai fattori di rischio specifico, ai casi di abuso e di comportamento opportunistico quando sono più frequenti, di storie individuali o piuttosto per alcuni giorni della settimana. Quindi concentrando le visite in alcuni giorni per rendere i controlli maggiormente efficaci".

In pratica, l'Inps effettuerà visite d'ufficio, anche senza ci sia stata la segnalazione da parte di un dirigente della Pa.

L'obiettivo è quello di superare il numero di controlli attualmente effettuati nel settore privato (pari al 5% dei certificati emessi).

Se si considera il numero attuale dei certificati presentati dai lavoratori del pubblico impiego (circa 6 milioni), puntare a un controllo del 5% significa dunque effettuare almeno 300mila controlli.

BOERI: "EQUIPARARE LE FASCE DI REPERIBILITÀ" - Nel corso della presentazione del polo unico delle visite, Boeri è tornato a chiedere l'equiparazione delle fasce di reperibilità dei lavoratori tra pubblico e privato, aumentando per questi ultimi da 4 a 7 ore lo spazio di tempo per effettuare i controlli.

"Ovviamente se abbiamo fasce di reperibilità diverse tra pubblico e privato questo può comportare il fatto che la gestione delle visite non può essere davvero uniforme", ha affermato. "I medici che si trovano ad uscire per fare controlli nel privato, non possono fare gli stessi controlli nell'ambito pubblico".

"Per questo", ha ribadito, "noi auspichiamo che vengano adottate le fasce attualmente in vigore nel settore pubblico perché questo ci permetterebbe anche di colmare il divario con altri Paesi".

(Redazione Online/F)

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