Sono diventate un "incubo" per gli agricoltori costretti anche a interrare le manichette per l'irrigazione: le cornacchie stanno rovinando meloni, angurie e le altre colture da campo, oltre alle attrezzature.

Un'altra calamità naturale per Coldiretti, che ha raccolto le denunce degli agricoltori che sono arrivate dal Sud Sardegna, dall'oristanese (in particolare terralbese) e dal Nord Sardegna.

In soccorso stanno arrivando "i piani di controllo - spiega Mario Puggioni, referente di Coldiretti Sardegna nel Comitato faunistico regionale -, il 14 maggio scorso abbiamo dato il via libera nelle provincia di Oristano, Sud Sardegna e nella Città Metropolitana, mentre a breve arriverà anche quello della provincia di Sassari che è stato presentato in ritardo, mentre Nuoro non ne ha presentato perché il problema non è rilevante".

I piani di contenimento prevedono l'abbattimento di 20mila cornacchie grigie in tutta la Regione in un anno (dal 1 marzo al 30 novembre).

Nei giorni scorsi le province hanno prorogato fino al 31 luglio, su indicazione dell'Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), il piano di controllo per i cinghiali (che crescono in numero esponenziale arrivando anche nei centri abitati).

"Ben vengano i piani di controllo che aiutano il contenimento della fauna selvatica e danno un poco di respiro alle aziende agricole - evidenzia il presidente provinciale di Coldiretti Cagliari Giorgio Demurtas -. Spesso però si rivelano insufficienti e troppo farraginosi. Occorre semplificare l'iter sia degli interventi di contenimento sia delle richieste di risarcimento, ma allo stesso tempo ripensare anche ad altre soluzioni". 

(Unioneonline/F)

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