Incidenti mortali in calo del 2,8% nel 2017 rispetto all'anno precedente.

Lo rende noto il Rapporto Inail presentato oggi alla Camera a certificare il miglioramento sul fronte delle morti bianche.

"Delle 1.112 denunce di infortunio con esito mortale (erano 1142 nel 2016), infatti, quelli acccertati sul lavoro sono stati 617. Anche se i 34 casi ancora un istruttoria fossero tutti riconosciuti 'sul lavoro' si avrebbe una diminuzione del 2,8% sul 2016 e del 25% sul 2012", si legge nel report presentato dal presidente Massimo De Felice.

Sono state poco più di 641mila le denunce di infortunio registrate nel 2017, un numero sostanzialmente invariato rispetto al 2016 ma in calo del 14% in confronto al 2012.

Gli infortuni riconosciuti sul lavoro sono poco meno di 417 mila, di cui circa il 19% avvenuti fuori dal'azienda, in itinere. Gli infortuni sul lavoro hanno causato circa 11 milioni di giornate di inabilità con un costo a carico dell'Inail. In calo anche le denunce di malattia professionale, circa 2.200 in meno rispetto al 2016, mentre sono aumentate del 25% rispetto al 2012.

Nei primi cinque mesi del 2018, i casi mortali denunciati sono stati 389, 14 in più rispetto allo stesso periodo del 2017 (+3,7%).

L'aumento riguarda solo i casi avvenuti in itinere, ovvero nel tragitto di andata e ritorno tra l'abitazione e il posto di lavoro (passati da 104 a 118), mentre per quelli occorsi in occasione di lavoro le denunce sono state 271 in entrambi i periodi.

DI MAIO: "ECCIDIO SENZA FINE" - Il vicepremier Luigi Di Maio ha definito le morti sul lavoro "un eccidio che non ha fine", intervenendo alla relazione annuale dell'Inail

Il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico ha proposto di "sviluppare fondi per le start-up con determinate mission, come efficienza sanitaria e sicurezza sul lavoro, in cui contribuiscano le aziende partecipate dello Stato, gli enti dello Stato, con poche dotazioni singole che però insieme fanno tantissimo".

(Unioneonline/F)
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