Sono a un passo dal precipizio i 1.500 lavoratori che vantano dodici mesi di stipendi arretrati dopo la richiesta di fallimento dell'Aias avanzata dalla Procura di Cagliari per i debiti accumulati con i dipendenti. Oggi in oltre duecento hanno manifestato davanti al palazzo della Regione in viale Trento per chiedere una soluzione con la massima urgenza.

"La mobilitazione era già in programma - spiega all'ANSA la segretaria generale di Uil Fpl Fulvia Murru - poi è successo che è intervenuta la Procura e adesso il problema è ancora più serio".

"La Giunta e il presidente - attacca la sindacalista - non possono più far finta che la questione non esista, noi abbiamo sempre pensato e dichiarato che si sarebbe arrivati a questa situazione, ma siamo rimasti inascoltati". Secondo Murru, "l'Aias non è più in grado di garantire i servizi perché non ha più capienza economica. Noi siamo per internalizzare verso il pubblico la gran parte dei servizi, una società pubblico privata che garantisca l'assistenza alla parte debole dei cittadini".

Una società sul modello di Sas Domos che avrebbe dovuto sostituire il quasi monopolio Aias nel settore della riabilitazione ma che il presidente Christian Solinas, appena insediato, aveva stoppato.

"Qualunque sia la soluzione a cui approderemo - ha rassicurato l'assessore della Sanità Mario Nieddu - i punti fermi restano quelli che ci hanno guidato in questi mesi di lavoro: la continuità dei servizi erogati a garanzia dei tantissimi utenti dell'Isola e la tutela dei lavoratori, con la salvaguardia dei livelli occupazionali".

"Con i rappresentanti dei lavoratori abbiamo avuto un confronto costruttivo - ha detto - ora attendiamo la risoluzione della commissione di inchiesta Aias annunciata dal presidente Gianfranco Ganau. Dal Consiglio ci aspettiamo venga dato un forte mandato alla Giunta che possa consentire il superamento dello status quo".

Intanto l'Associazione chiede di essere sentita con urgenza di fronte alla commissione d'Inchiesta del Consiglio regionale "sui crediti che vanta nei confronti del sistema sanitario". Urgenza legata al fatto che la seduta del parlamentino convocata per domani alle 10 dal presidente Gianfranco Ganau (Pd) dovrebbe essere anche l'ultima.

"Visto che i dati in possesso della commissione sono parziali, incompleti, e ben lontani da quelli reali - scrive la presidente di Aias Anna Paola Randazzo in una nota inviata a Ganau - riteniamo opportuno che l'associazione possa rappresentare in forma compiuta tutti i crediti che vanta, al fine di confutare l'insussistenza di uno stato di insolvenza economica della nostra associazione".

Per questo, "chiediamo di poter essere sentiti per rappresentare meglio la nostra situazione economico-finanziaria e le possibili forme di uscita dalla attuale crisi di liquidità".

(Unioneonline/D)
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