C'è pessimismo tra le imprese sarde che prevedono impatti negativi della crisi da Covid-19 anche fino a 2 anni.

Secondo la stragrande maggioranza di imprenditori e manager locali ascoltati da Intrum, operatore europeo nei credit services e che ha realizzato l'ultimo European Payment Report (EPR) intervistando più di 11.000 imprese di 29 paesi europei, è prevista una ricaduta diretta della crisi sui ritardi di pagamento che saranno in forte aumento nei prossimi 12 mesi.

Per far fronte a questa tendenza in Sardegna più che altrove si ricorrerà al taglio dei costi (32% degli intervistati contro il 26% della media italiana).

Anche il pagamento anticipato è una soluzione valida per molte aziende (oltre il 50% di quelle coinvolte in Sardegna) per far fronte alla recessione e a tempi di pagamento allungati nell'isola: il 30% dei clienti corporate in Sardegna, rispetto a una media nazionale del 13%, paga tra 76 e 100 giorni mentre il 30% dei clienti consumer salda fra 31 e 50 giorni (media nazionale ferma a 25%). Per i pagamenti dalla Pubblica Amministrazione, i tempi di attesa sono tra 76 e 100 giorni per il 42% delle imprese sarde contro una media nazionale del 17% delle aziende.

L'EPR di Intrum ha cercato di indagare anche in quanto tempo manager e imprenditori sardi stimano che la regione possa diventare "cashless", ossia quando farà ricorso esclusivamente alla moneta elettronica: per il 56% di loro ci vorranno circa 10 anni, mentre per il 28% non ci si arriverà mai.

(Unioneonline/v.l.)

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