«Siamo ben felici di sederci a un tavolo e discutere di continuità territoriale con i nostri cugini sardi». Luc Bereni, nuovo presidente del Consiglio d'amministrazione dell'Air Corsica, è il responsabile della compagnia aerea che garantisce i voli a tariffe contingentate tra la Corsica e la Francia. «Saremmo ben felici se il nostro presidente Gilles Simeoni e il vostro governatore Christian Solinas volessero darci la delega per discutere e collaborare su un'intesa in grado di fornire i servizi di trasporto ai sardi». Le soluzioni sono due: fornire il kow how per la creazione di una nuova compagnia o collaborare in modo serio e produttivo con l'Air Corsica.

Bereni, 57 anni, nato a Bastia, da sempre si occupa di trasporti aerei e dal 9 settembre è a capo della società per la quale lavora da anni.

Dopo lunghe battaglie, soprattutto contro il Governo centrale, 30 anni fa la Corsica è riuscita ad avere una sua flotta.

«Negli anni '80 i corsi hanno visto che le grandi compagnie, come l'Air France, o più piccole andavano e venivano. Queste società erano interessate a effettuare i collegamenti durante i periodi di maggiore affluenza e poi sparivano. Non era certo questa la risposta che i corsi volevano per la continuità territoriale».

Come avete affrontato il problema?

«Trent'anni fa le regole della Comunità europea non erano quelle di oggi. La soluzione possibile era una sola: la creazione con i finanziamenti pubblici di un vettore locale».

Che tipo di società è l'Air Corsica?

«Il 60 per cento è costituito da capitali pubblici per la Continuità territoriale, il 30 dall'Air France e il restante suddiviso fra una banca e una compagnia di navigazione marittima. Tutti i giorni dell'anno garantiamo i collegamenti con la Francia».

Quattro aeroporti, 320.000 abitanti. Siete un quinto della popolazione sarda eppure avete una compagnia composta da 13 aerei (8 di proprietà, 5 noleggiati), l'ultimo arrivato il mese scorso.

«La nostra missione è essere a totale disposizione dei corsi e far decollare ogni giorno otto aerei da uno dei nostri scali. Non trasportiamo solo turisti, ma anche passeggeri che devono recarsi negli ospedali del resto della Francia per importanti interventi, studenti e sportivi».

Una fattispecie di viaggiatori simile alla Sardegna.

«Sì, sono soprattutto persone che hanno necessità della stabilita. Sono sicuri che quando comprano il biglietto l'orario sarà rispettato. Noi riflettiamo le necessità del servizio pubblico per le esigenze dei cittadini».

Come sono le vostre tariffe?

«Abbiamo, come del resto da voi, prezzi riservati ai residenti. Per noi, però, tutti i corsi sono uguali. Non è importante la distanza. Così, da Bastia, Ajaccio, Calvi e Figari il costo del biglietto per Marsiglia o Nizza è di 100 euro andata e ritorno, tutto incluso. Il costo raggiunge i 190 euro (sempre tutto incluso) per i collegamenti con Parigi» Per i non residenti? «In questo caso le tariffe si adeguano al mercato e alla bassa o alta stagione. In estate il costo del biglietto può raggiungere anche i 600 euro».

Siete una compagnia con i conti a posto?

«Sì, il bilancio economico è buono. Abbiamo la fortuna di avere azionisti lungimiranti. Gli utili non vengono mai divisi, ma sempre reinvestiti nella società. Il nostro obiettivo è comprare aerei nuovi».

Siete anche un'opportunità di lavoro?

«Air Corsica punta molto sulla formazione. Abbiamo 700 dipendenti. Prima piloti, assistenti di volo e tecnici venivano da fuori. Ora, della loro preparazione, ci occupiamo noi con le nostre strutture. Abbiamo capito che era più economico e funzionale creare queste professionalità e impiegarle nella nostra compagnia. Pensate, ci impegnamo anche per fornire il servizio di catering ai nostri passeggeri».

Veniamo alla Sardegna, come può una realtà simile alla vostra avere una flotta aerea per la continuità territoriale?

«La vostra è una grande isola con oltre 1,5 milioni di abitanti e tre grandi aeroporti. Numeri che fanno gola alle più importanti compagnie aeree».

È possibile migliorare l'offerta?

«Sì, e noi siamo a completa disposizione dei presidenti Simeoni e Solinas per discutere e collaborare in un'ottica di sviluppo comune. Saremmo molto felici, nel caso i sardi avessero la volontà, di aiutarvi nella formazione di una compagnia aerea o in altre forme di collaborazione.
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