"Lo scorso trimestre la bolletta elettrica è aumentata del 20%, il prossimo trimestre aumenterà del 40%".

Lo ha dichiarato il ministro della Transizione energetica, Roberto Cingolani, che si prende la responsabilità di avvisare i consumatori, oltre al mondo delle imprese.

"Tutto questo succede - ha detto il ministro, partecipando a Genova a un convegno della Cgil - perché il prezzo del gas a livello internazionale aumenta. Ma succede anche perché aumenta il prezzo della CO2 prodotta".

Il maxi-rincaro che arriverà a partire dal prossimo primo ottobre ha ragioni, sia finanziarie sia geopolitiche.

La prima è legata alla corsa al rialzo delle materie prime: la ripresa economica dopo il lockdown ha infatti creato una serie di colli di bottiglia, per i quali la domanda risulta di gran lunga superiore all'offerta.

In particolare, la domanda di gas è esplosa soprattutto in Asia e questo ha fatto lievitare i prezzi in tutto il mondo, con gravi conseguenze soprattutto per l'Europa, dove il gas viene ormai usato stabilmente per sostituire il carbone per la produzione di energia.

In Italia il gas copre oltre il 35% del combustibile utilizzato nelle centrali elettriche ed è largamente usato nelle attività industriali energivore, come acciaierie, ceramica, vetro, chimica e cementifici.

Il secondo elemento che causa il rialzo record delle bollette è, invece, legato ai permessi per inquinare, che si pagano in base alla quantità di CO2 emessa.

Sono certificati che si possono scambiare come se fossero un prodotto finanziario: siccome i produttori di energia sono costretti a comprarli per compensare le emissioni, scaricano poi i costi in bolletta.

(Unioneonline/F)

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