Era un simbolo delle lotte sindacali: quelle più dure, che lo hanno sempre portato a esporsi in prima persona per difendere i diritti dei lavoratori.

E oggi il mondo operaio (ma non solo) è in lutto per la morte di Gino Atzeni - 84 anni, sposato e padre di tre figli - che è stato a lungo dirigente della Cgil per la categoria minatori e componente del direttivo Spi-Cgil lega di Iglesias.

Sono tanti gli aneddoti che nell'ambiente operaio raccontano di lui, compreso quello che, negli anni 80, lo vide protagonista di una protesta davanti alle telecamere di una Tv: in quell'occasione Gino Atzeni prese in mano un accendino per dare fuoco ad alcune lettere di licenziamento recapitate dall'azienda ai minatori. "Proteste come quella sono state la norma all'interno della Cgil - conferma Sandro Caddeo, segretario dello Spi lega di Iglesias - e Gino non si è mai tirato indietro. Ma non era soltanto un sindacalista appassionato: era un comunista convinto, si occupava di sport e volontariato, tant'è che è stato un fondatore dell'associazione Auser".

Lo ricorda con affetto anche Francesco Garau, segretario regionale della Filctem-Cgil: "Una guida per tanti giovani che si sono avvicinati al sindacato. Lo avevo conosciuto in ambito sportivo e di lui mi aveva colpito anche questo aspetto: anche l'attività sportiva era vista come strumento di aggregazione e condivisione".

Il funerale si svolgerà lunedì 28 gennaio, alle 15.30, nella chiesa della Beata Vergine di Valverde, a Iglesias.
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