«I mercati sono conversazioni». Così recita la prima delle 95 tesi raccolte nel Cluetrain Manifesto, pubblicato online nel marzo del 1999 da Levine, Locke, Searls e Weinberger. Il Manifesto è un invito alla riflessione e all’azione rivolto a tutti gli attori del nuovo contesto interconnesso.

Le potenzialità

Cluetrain è un termine di fantasia pensato dagli autori per indicare il «treno degli indizi o delle nuove idee». Non sono, invece, frutto della fantasia le potenzialità di interazione con i clienti che i mercati digitali offrono oggi alle imprese. La digitalizzazione dei processi sociali ed economici rappresenta, quindi, una delle principali variabili cui devono far fronte le aziende nel governo delle relazioni con il mercato. Il cosiddetto mondo digitale si sta diffondendo in quello analogico fino a confondersi con esso.

La crescita

Da una rilevazione del Politecnico di Milano in Italia nel 2021, quando le restrizioni sono state allentate, le vendite online hanno raggiunto quasi 40 miliardi di euro (+21% rispetto al 2020). L’e-commerce di prodotto ha proseguito la propria corsa fino al valore di 30,5 miliardi di euro, segnando un +18% rispetto all’anno precedente. Gli acquisti online di servizi, dopo la perdita del 52% subita nel 2020, hanno conosciuto una discreta ripresa, generando un valore pari a 8,9 miliardi di euro, ancora lontano da quello pre-pandemia.

I settori
I comparti che hanno trainato le vendite “di prodotto” nel 2021 sono stati l’Agroalimentare (+38%), l’ Abbigliamento (+23%), il Beauty (19%), l’Arredamento (+18%) e l’Informatica ed Elettronica di consumo (+10%). Nel settore dei servizi il Turismo e i Trasporti hanno registrato una crescita del 54% insieme ad un timido 3% del comparto delle Assicurazioni. Nel 2022, da gennaio a settembre, gli acquisti online in Italia sono cresciuti del 20% rispetto al 2021 e valgono oltre 48 miliardi di euro. Le ricerche del Polimi rilevano che il mercato online dei servizi sta tornando ai livelli pre Covid-19, con una crescita del 59% sull’anno precedente e un valore di quasi 15 miliardi di euro. Anche quello dei prodotti è cresciuto fino a toccare quota 33,2 miliardi di euro.

Ruolo trainante

I numeri mostrano che il commercio digitale sta assumendo un ruolo trainante per la crescita dell’economia, seppure secondo le rilevazioni di Crif (Centrale Rischi di Intermediazione Finanziaria) le aziende italiane che utilizzano l’e-commerce come canale di vendita sono appena 70 mila.

La sfida

L’incerto contesto socio-economico attuale, in cui i costi delle materie prime e dell’energia sono aumentati significativamente e il potere d’ac quisto delle famiglie è vittima di un tasso di inflazione in crescita, rende la “sfida digitale” più imprevedibile ma allo stesso tempo più accattivante. Un’occasione da non perdere!

Francesca Muscas

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