Un business da 117 milioni di euro. È quello che ruota attorno al gelato artigianale in Sardegna, dove si trovano 225 gelaterie di cui 149 sono laboratori artigiani.
Dalla classifica più “fresca” dell’anno, tratta dal dossier “Gelaterie: le imprese artigiane e la spese delle famiglie per i gelati”, realizzata dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, su fonte ISTAT 2022, si scopre inoltre come nell’Isola siano impiegate nel settore circa 400 persone (quasi 900 addetti in totale), con una media di 1 impresa ogni 7mila abitanti e un giro d’affari di oltre 117 milioni di euro. In pratica, ogni nucleo familiare ogni anno spende 160 euro per coni, coppette, granite, ghiaccioli e sorbetti.

«Ai piccoli piaceri della vita, non si rinuncia, neppure in tempo di crisi – afferma la Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Maria Amelia Lai –. Il nostro invito per questa estate è dunque a consumare i salutari e buoni gelati artigiani sardi anche perché i prezzi sono sostanzialmente invariati rispetto all’anno scorso, anche se l’aumento delle materie prime è stato sensibile».

«Nessuno ha intenzione di imporre aumenti esponenziali ai propri clienti – aggiunge la Presidente – soprattutto in un momento in cui siamo già così preoccupati dall'inflazione, di tutto c'è bisogno fuorché dell'aumento del costo di un prodotto così amato e così popolare».

Analizzando meglio i dati nazionali e regionali, la Sardegna si colloca al 15esimo posto come percentuale di aziende artigiane (66,1%) contro l’81,9% dell’Alto Adige, che occupa il primo posto, e una media nazionale pari al 75,5%. Quanto al giro d’affari, i dati dicono come la spesa della Lombardia superi i 328 milioni di euro mentre in Italia si sfonda la quota di 1miliardo e 788 milioni.
I GUSTI – Per il 2023, nelle gelaterie stravincono i sapori decisamente classici, a fronte dei 600 a disposizione: primeggiano “fragola”, “cioccolato” seguiti da “nocciola”, “limone”, “crema”, “pistacchio” e “stracciatella” anche se non perdono colpi neanche i sempreverdi “tropicana”, “limoncello”, “tè verde”, “arcobaleno” o addirittura “loacker”. Per chi ha problemi di dieta (uno su dieci), ecco il gelato alla soia. In Sardegna, invece, crescono anche i gusti sardi come “sebadas”, “mirto” e “pardula” o persino i gusti al formaggio.

LE TENDENZE 2023 – Tra i gusti di tendenza per l'estate spiccano il gelato all’Aperol Spritz, il gelato al gusto di salmone con zeste di lime ed erba cipollina e altri sapori gastronomici come il gelato al gusto cacio e pepe, oppure l'inconsueto gelato alla nduja calabrese, da servire su una mini-bruschetta. Tra i trend dell’estate non può mancare anche un riferimento al film del momento, quello con protagonista la bambola più famosa del mondo. Infatti la sorpresa è il gusto Barbie, tutto rosa con variegatura di cioccolato alla rosa, meringhe e marshmallow.

I COSTI – Il prezzo medio del cono due gusti si aggira sui 3,50 euro. Alcune delle gelaterie più famose hanno rincarato il cono due gusti a 4 euro, ma i punti vendita dei quartieri si tengono sotto i 3 euro. Al chilo la forbice va da 20 a 28 euro. Spesso a fare la differenza sono i costi generali dell’attività, per esempio le spese per l’affitto dei locali e ovviamente la posizione: se in centro il prezzo può addirittura raddoppiare e, di conseguenza, lievita anche lo scontrino.

(Unioneonline/v.l.)

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