Il caro energia agita i mercati, sempre più preoccupati per il rischio stagflazione.

Le piazze finanziarie europee chiudono tutte in rosso, con Milano che arretra dell'1,3%, nonostante le rassicurazioni arrivate da Mosca.

Il presidente Vladimir Putin ha assicurato che la Russia è un fornitore "affidabile e rispetta gli impegni presi": Gazprom - ha aggiunto - non ha mai rifiutato di aumentare le forniture di gas al Vecchio Continente, "se richiesto". Parole che sono riuscite a fermare il rally dei prezzi del gas, saliti in soli due giorni fino al 60%.

Le dichiarazioni del capo di Stato russo hanno infatti fatto invertire il trend del prezzo del gas, facendo scendere del 7% il prezzo dei future di novembre sulla piattaforma di riferimento Dutch Title Transfer Facility, che aveva toccato i 160 euro al megawattora.

Una situazione che però non diminuisce le preoccupazioni sull'andamento dell'inflazione: il caro energia sta contribuendo in modo deciso al balzo dei prezzi al consumo, facendo tremare le banche centrali spaventate dal pericolo che il loro "incubo peggiore", ovvero il mix crescita lenta-corsa dell'inflazione diventi realtà.

Secondo il Fondo Monetario Internazionale, i prezzi resteranno alti nei prossimi mesi prima di tornare ai livelli pre-pandemia a metà del 2022. 

(Unioneonline/F)

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