Presentato a Sassari il progetto "Fiume Santo Energy Park" di Ep Produzione alla presenza dei rappresentanti istituzionali e amministratori locali e dei vertici dell'azienda, che consentirà al sito industriale di Fiume Santo, nei territori di Sassari e Porto Torres, di continuare a contribuire alla sicurezza energetica del territorio anche dopo il phase-out del carbone.

EP Produzione propone di implementare un mix energetico integrato ed equilibrato di energia rinnovabile (fotovoltaico onshore e offshore, batterie, idrogeno e biomasse) e a basso impatto ambientale (gas naturale), fino ad una potenza totale di mille megawatt, che potranno contribuire al percorso verso una transizione energetica sostenibile, in linea con gli obiettivi europei per energia e clima.

Il progetto comporta complessivamente fino a 1 miliardo di euro di investimenti e rappresenta un’opportunità per il rilancio dell’economia della Sardegna con benefici anche sui livelli occupazionali: verranno infatti creati fino a circa 600 nuovi posti di lavoro altamente qualificati nelle fasi di realizzazione del progetto e fino a 300 addetti per il funzionamento degli impianti. 

Oggi la centrale termoelettrica di EP Produzione di Fiume Santo è in funzione con due gruppi a carbone per una potenza netta complessiva di circa 600 MW, considerata essenziale per la stabilità della rete nazionale.

«Il primo impegno rimane il mantenimento in esercizio efficiente delle unità esistenti, essenziali per garantire la sicurezza energetica a famiglie e imprese sarde - ha dichiarato Luca Alippi, Ad di EP Produzione – ma allo stesso tempo EP sta valutando soluzioni per un futuro più sostenibile e in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione italiani ed europei. Siamo il quinto produttore di energia elettrica in Italia e intendiamo contribuire a promuovere una transizione energetica equilibrata e sostenibile».

«Oggi è indispensabile adottare processi produttivi sostenibili che tendano il più possibile alla conservazione ed alla salvaguardia dell’ambiente», ha aggiunto Giovanni Conoci, vice presidente di Confindustria Centro nord Sardegna.

Per il sindaco Massimo Mulas «non c’è alcuna preclusione al progetto industriale, ma vogliamo capire cosa accade e quali sono i valori aggiunti per il nostro territorio, come Porto Torres, tra i comuni interessati dal consumo di suolo. Vogliamo sapere sui progetti che si spostano verso il mare, quale ricaduta potenziale posso avere per tutto il territorio del Nord Ovest».

© Riproduzione riservata