L'autorità Antitrust statunitense torna alla carica contro Facebook, depositando un nuovo dossier in cui si accusa il gigante dei social media di abuso di posizione dominante e di monopolio illegale nel settore.

La mossa della Federal Trade Commission (Ftc) segue la decisione di un giudice federale che nel giugno scorso aveva respinto il primo reclamo: nel mirino ci sono soprattutto le contestate acquisizioni di Instagram nel 2012 e poi di WhatsApp nel 2014, una concentrazione ritenuta eccessiva ed anticoncorrenziale.

A giugno il giudice James Boasberg aveva ritenuto la documentazione depositata dalla Federal Trade Commission insufficiente per stabilire che Facebook abbia il monopolio dei social network, controllando il 60% del mercato.

Ora, nelle ottanta pagine della nuova denuncia della Ftc, si insiste sulle pratiche anticoncorrenziali che il colosso di Mark Zuckerberg continuerebbe a seguire attraverso uno schema definito "buy or bury”, ovvero attraendo gli sviluppatori delle applicazioni sulla sua piattaforma e poi “seppellendoli” quando queste app diventano una minaccia competitiva.

L'Antitrust inoltre sottolinea che realtà come Twitter, Snapchat, TikTok o Youtube non possono essere paragonate a Facebook sul fronte dell'interazione sociale.

Ora la società ha tempo fino al 4 ottobre per replicare alle accuse, con i vertici che per adesso si limitano a definire l'azione della Federal Trade Commission "inutile". 

(Unioneonline/F)

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