"L'incontro tenutosi ieri con il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e altri membri del Governo per discutere possibili soluzioni per gli impianti ex Ilva è stato costruttivo".

Lo riporta ArcelorMittal in una nota, dopo il vertice di ieri con il premier sul futuro incerto degli stabilimenti, dopo l'annuncio della multinazionale di voler recedere dal contratto di affitto, preliminare alla vendita.

"Le discussioni - si legge ancora nel comunicato del colosso franco-indiano - continueranno con l'obiettivo di raggiungere al più presto un accordo per una produzione sostenibile di acciaio a Taranto".

Il nuovo avvio della trattativa potrebbe "congelare" le due indagini aperte nei giorni scorsi sul caso dell'ex Ilva da parte delle procure di Taranto e Milano.

La prima, a carico di contro ignoti, riguarda presunte condotte illecite relative alle ipotesi di reato di distruzione di mezzi di produzione e di appropriazione indebita.

Tra le accuse su cui indaga invece la procura del capoluogo lombardo ci sono quelle di distrazione di beni da fallimento, aggiotaggio informativo e omessa dichiarazione dei redditi.

LANDINI: "L'ACCORDO NON PUO' ESSERE MODIFICATO" - A commentare l'esito dell'incontro tra la società e gli esponenti del governo Conte Maurizio Landini, segretario generale della Cgil.

"Il mio giudizio su ArcelorMittal - ha dichiarato il sindacalista - parte dal fatto che sta mettendo in discussione un accordo che ha firmato un anno fa e quell'accordo ha impegni ben precisi: prevede investimenti, prevede che al 2023 si mettano a posto impianti con tecnologie avanzate per arrivare a produrre prima 6 poi 8 milioni di tonnellate, non prevede licenziamenti perché alla fine di quel periodo tutti tornano a lavoro. Quello di ora é un passaggio decisivo, ognuno faccia la sua parte, ma non abbiamo intenzione di modificare un accordo che abbiamo fatto un anno fa".

(Unioneonline/F)
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