La vertenza Eurallumina non si sblocca e i sindacati vanno in pressing sulla Regione.

«Abbiamo perso troppo tempo. Siamo davanti a una situazione veramente preoccupante. C'è il rischio concreto che Eurallumina ritiri il piano di investimenti da 300 milioni di euro e lasciando in strada i 200 lavoratori diretti e non creando alcuna prospettiva per le ulteriori 150 maestranze necessarie e 130 contrattisti. Questo fatto non possiamo permettercelo in alcun modo, e non va certo in linea 'con la tutela degli interessi delle imprese e delle famiglie' annunciato dalla Regione».

La denuncia arriva dai segretari territoriali Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loi.

Per i lavoratori la Cig ha avuto il via libera per un periodo di 52 settimane, a decorrere dal primo gennaio scorso sino al 31 dicembre 2023.

Le sigle chiedono alla Regione di «occuparsi in prima persona della questione energetica e del polo metallurgico di Portovesme, compresa la vertenza Eurallumina, così come dovrebbe fare per le altre partecipate del territorio».

«I problemi rimangono tutti in campo, il famoso Paur è ancora da definire, l'appuntamento di dicembre è slittato ancora; pratica che dovrebbe durare normalmente 180 giorni e che invece va avanti da circa due anni. Anche dell'addendum ai Protocolli d'Intesa del 2009 e del 2012, fondamentale tra le varie questioni anche per la messa in sicurezza del reddito delle maestranze Eurallumina sino al completo riavvio delle produzioni, nonostante siano state redatte nel tempo diverse bozze, ad oggi non si sa nulla», osservano Madeddu, Lai e Loi.

Dalla Regione i sindacati si aspettano «un atto concreto e rapido sul porto di Portovesme. Perché i lavori di escavo ancora non partono, anzi appaiono ben lontani nonostante da tempo chiediamo il commissariamento dell'opera. All'abbassamento dei fondali è legato il futuro di ogni progetto che si intende realizzare nel polo industriale di Portovesme. Non è tempo di rinvii ma servono atti concreti e immediati. C'è bisogno di azioni concrete per evitare che un'occasione di rinascita possa naufragare». 

(Unioneonline/F)

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