Cambia il mercato sardo dell’edilizia e premia le imprese più strutturate e dal profilo specialistico più elevato in grado di offrire servizi integrati e complementari, soffrono le imprese artigiane.

Lo dicono i dati sulla nati-mortalità delle imprese delle costruzioni, elaborati dal Centro Studi della Cna Sardegna.

Si registra un nuovo aumento, confermato anche dai numeri degli occupati.

Nel 2020 ci sono state 221 imprese attive in più (1,1%), con un incremento maggiore di quello realizzato negli altri settori (+0,6%).

La crescita si è consolidata nel primo trimestre 2021: +10,3% nuove imprese e riduzione delle cancellazioni del -24,6%: un bilancio complessivo di 189 imprese attive in più (+1%) rispetto all'anno precedente.

Alla fine del 2020 si registravano 12.793 imprese artigiane nel settore costruzioni: solo 59 in più del 2019 (+0,5%, contro il +2,3% di imprese non artigiane).

Nel primo trimestre di quest'anno il numero di imprese artigiane del settore edile è rimasto stabile a fronte di un +2,7% di imprese di costruzioni complessive (187 imprese in più).

Confrontando in numeri con quelli di una decina di anni fa nel 2009 le imprese artigiane rappresentavano più del 73% del totale delle imprese di costruzioni (70,5% la media nazionale), mentre alla fine del 2020 la percentuale è calata fino al 64,2% (contro una media nazionale del 65,4%).

In crescita le imprese costituite in forma di società di capitali, che rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente fanno registrare 253 unità in più (+4,6%), netto calo per tutte altre forme giuridiche.

"In un mercato in profonda trasformazione occorre sostenere le imprese sarde nei processi di specializzazione produttiva, aggregazione, crescita dimensionale - dichiarano Francesco Porcu e Antonello Mascia, rispettivamente segretario regionale e presidente di Cna Costruzioni - se si vuole far crescere e consolidare il tessuto imprenditoriale isolano. È questa la condizione per far crescere e incrementare la quota di spesa pubblica che nel settore dei lavori pubblici vede le imprese sarde aggiudicarsi appena il 20% della spesa totale del settore". 

(Unioneonline/F)

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