Il golpe offshore sul Golfo degli Angeli si consuma quando la sigla del tg serale non è ancora in onda. Sono le 19 e 46 minuti di domenica 28 agosto quando il comandante in seconda della Capitaneria di Porto di Cagliari, su ordine di Roma, rompe gli ormeggi. La mail a sua firma lascia piazza Deffenu quando tutti gli uffici pubblici statali, e non solo, hanno le serrande abbassate. La giornata festiva e il generale agosto non sono un ostacolo davanti all’ordine-dispaccio che arriva direttamente da Palazzo Chigi.

La domenica di vento

Gli uffici di Draghi, nonostante quel mandato costituzionale limitato ai soli affari ordinari, lavorano a pieno ritmo, occupandosi, come desiderano le potenti lobby, di sbloccare a più non posso tutti quei progetti capaci di dilapidare come pochi risorse pubbliche di ogni genere, dai fondi del Pnrr sino agli incentivi miliardari da dispensare a piene mani a signori del vento. La nota della Capitaneria di Porto di Cagliari è stringata. Nessuno se l’aspettava. Tantomeno i Comuni rivieraschi trascinati senza troppi convenevoli in una partita d’affari eolici senza precedenti. I protocolli della domenica solitamente sono dedicati alle missive-spam, quelle che si assiepano impunemente nelle mail pubbliche. Questa volta no. A scrivere ai Comuni è direttamente la Capitaneria, il front-office dello Stato per l’invasione eolica del mare sardo. Poche parole: la conferenza dei servizi per il piano di invasione nel Golfo degli Angeli è annullata. Una decisione assunta a poche ore dalla riunione stessa, visto che i Sindaci della Città metropolitana di Cagliari, Sarroch, Villa San Pietro, Pula, Domus de Maria erano stati convocati per il giorno successivo, quando il calendario avrebbe segnato lunedì 29 agosto, alle ore 9,30, alla Capitaneria di Porto di Cagliari. La maggior parte dei Comuni l’indomani mattina era lì, per far sentire la propria contrarietà a quello scempio eolico nel Golfo degli Angeli.

Tutto annullato

Di quella missiva notturna nessuno, infatti, sapeva niente. A notificarla in presenza sono i graduati della Capitaneria: la conferenza dei servizi per il parco eolico offshore proposto dalla società “Nora Ventu 2” è annullata. Un colpo di scena per chi non avesse ancora compreso la posta in gioco e i poteri in campo. In una precedente inchiesta del nostro giornale era emerso il durissimo scontro tra organi dello Stato sulla partita dell’eolico a mare. Scambi al vetriolo, con Palazzo Chigi, attraverso il rappresentante unico degli uffici pubblici, intento a bocciare senza mezze misure le procedure adottate per quei progetti di parchi eolici a mare. Mario Draghi, Presidente del Consiglio e Roberto Cingolani, Ministro della Transizione “eolica”, avevano più volte fatto balenare il pugno di ferro. A sessanta giorni dal possibile passaggio di consegne gli uomini del banchiere prestato a Palazzo Chigi mettono in campo un vero e proprio colpo di mano amministrativo, con la decisione di commissariare, di fatto, tutti gli uffici pubblici statali, e ricondurre ad un “pensiero unico” tutte le posizioni su quei progetti eolici nel Golfo degli Angeli. Di certo Draghi non userà il pugno di ferro per tassare le lobby energetiche nazionali capaci di “guadagnare” extra-profitti a piene mani dalla crisi energetica, ma di certo farà tutto il possibile per approvare quei progetti eolici da conficcare nel Golfo di Cagliari.

Dispaccio di guerra

A far scattare l’operazione domenicale era stato un “dispaccio”, si chiama proprio così, spedito direttamente dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. A scrivere alla Prefettura è l’ufficio dedito all’accentramento di Stato, il braccio “armato” di Palazzo Chigi. Una sorta di macchina da guerra utilizzato dal Presidente del Consiglio quando si vogliono imporre soluzioni senza lasciare troppo spazio alle posizioni dei vari dicasteri. È il Dipartimento per il coordinamento amministrativo che il 25 agosto scrive alla Prefettura di Cagliari. L’ordine è perentorio: stop con queste conferenze di servizio sull’eolico offshore nella costa tra Cagliari, Sarroch, Pula Villa San Pietro e Domus de Maria. Il linguaggio è da assetto di guerra: «Si comunica a codeste spettabili Amministrazioni – Enti – Società, che con dispaccio la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha attribuito alla Prefettura di Cagliari la competenza alla nomina del Rappresentante unico delle pubbliche amministrazioni nei procedimenti inerenti l’oggetto».

Le pale di JP Morgan

E su quale fosse l’argomento della Conferenza dei Servizi non ci sono dubbi: «Istanza di concessione demaniale marittima per la durata di anni 40 per l’occupazione di uno specchio acqueo e zone di demanio marittimo per la realizzazione e l’esercizio di un impianto eolico offshore, di tipo floating, nella zona di mare territoriale antistante la costa meridionale della Sardegna, composto di 40 aerogeneratori, per una potenza totale di 600 MW - Impianto Nora Ventu 2». A questo progetto, oggetto della conferenza dei servizi annullata, si deve aggiungere quello ancora più consistente della stessa società, da 53 pale, per 795 megawatt, destinato a “subire” la stessa accelerazione. Non si tratta di due progetti a caso: a guidare quell’assalto eolico è, infatti, la più grande banca d’affari degli Stati Uniti d’America, la JP Morgan. Sono loro i signori del vento che stanno mettendo in campo ogni pressione possibile per portare a casa il “sacco” del Golfo degli Angeli. L’operazione, oggetto di un’inchiesta del nostro giornale, aveva, infatti, fatto emergere che la banca americana, pur senza avere alcuna garanzia sull’approvazione di quel piano di invasione di quel tratto di mare davanti alle vestigia puniche di Nora, aveva acquisito gran parte delle azioni della società dalla Falck Renewables, in società con un importante gruppo eolico spagnolo. Il blitz in dollari si era chiuso il 24 febbraio scorso senza alcuna certezza, ufficiale, sul buon esito del progetto di invasione del mare sardo. Con l’Infrastructure Investment Fund, JP Morgan si portò a casa il 60% della Falck Renewables, ovvero la capogruppo della “Nora Ventu” la società che con due progetti separati, ma di fatto unico, aveva avviato per prima la scalata al Golfo degli Angeli.

Il “buio” eolico

Agli osservatori più attenti era sembrato molto strano che un colosso finanziario così rilevante avesse giocato al “buio” la partita dell’eolico offshore in Sardegna. Con questa vera e propria repentina accelerazione di Palazzo Chigi il progetto americano, invece, “rischia” di andare in porto, stravolgendo per sempre la costa cagliaritana. Concessioni e incentivi a piene mani per multinazionali e grandi banche, mentre vincoli e ostacoli insormontabili, per esempio, per le concessioni balneari.

Ombrelloni & pale

Per gli affidamenti di porzioni di spiagge il Governo ha invocato gare d’appalto internazionali, con tempi di concessione non superiori a sei/sette anni, con la definizione preventiva degli spazi occupabili. Tutto questo per qualche ombrellone. Per l’occupazione di milioni di metri quadri di mare lo Stato italiano, invece, non solo non mette alcuna regola, ma consente al primo che arriva di occupare immense porzioni di mare senza colpo ferire. Anzi, i signori del vento si auto-stabiliscono persino la durata della concessione: per i due progetti di Nora, americani e spagnoli, pretendono 40 anni di durata. Alla faccia dei balneari, loro possono ottenere quello che vogliono. Poco importa se si mettono a repentaglio paesaggio, risorse marine, sicurezza della navigazione, sviluppo turistico. Ai signori dell’eolico tutto è concesso. È per questo che l’ordine impartito è perentorio: «A tale scopo detto Ufficio Territoriale del Governo ha incaricato la Capitaneria di provvedere senza ritardo agli adempimenti finalizzati a procedere alla nomina del rappresentante unico abilitato ad esprimere definitivamente ed in modo univoco e vincolante la posizione di tutte le amministrazioni statali coinvolte nelle conferenze di servizi di cui si tratta».

La fretta di Draghi

Le affermazioni del “dispaccio”, che pubblichiamo integralmente, lasciano comprendere che Mario Draghi ha fretta: la Capitaneria, «espressamente deputata con il citato provvedimento, provvede senza alcun ritardo alla chiusura della fase istruttoria finora delegata, alla redazione dei richiesti atti ed alla immediata remissione degli stessi nelle mani della citata Autorità». Palazzo Chigi si è accorto di imporre la procedura “del pensiero unico” in pieno agosto. La conferenza dei servizi, dunque, è annullata. I Comuni messi all’angolo, esclusi da tutto. A Roma hanno deciso di commissariare la Sardegna. Le pale eoliche americane sul Golfo degli Angeli sono in rada.

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