"Questo decreto è una risposta significativa molto consistente alle povertà, al bisogno che hanno le imprese e ai lavoratori, è una risposta parziale ma il massimo che abbiamo potuto fare all'interno di questo stanziamento".

Lo dice il premier Mario Draghi in conferenza stampa al termine del Cdm in cui è stato approvato il testo del decreto Sostegni.

Agli italiani piegati dal Covid arrivano circa 32 miliardi di euro, un terzo alle imprese, oltre un decimo agli enti locali. Una nuova iniezione di risorse per imprenditori, lavoratori e amministratori alle prese con una crisi sanitaria e finanziaria destinata a risolversi solo con la campagna vaccinale, alla quale sono stati stanziati quasi 3 miliardi.

"I pagamenti inizieranno l'8 aprile, per chi avrà fatto domanda. Se tutto va come previsto oggi, 11 miliardi entreranno nell'economia nel mese di aprile", ha detto il presidente del Consiglio, "sulle imprese c'è una parte destinata al ristoro o indennizzo delle imprese che operano nella montagna, molte poste di questo decreto sono indirizzate al turismo e c'è un provvedimento molto importante per gli autonomi per tutti i lavoratori inclusi i lavoratori del settore agricolo, con decontribuzione da due miliardi e mezzo, abbiamo aggiunto un miliardo e mezzo".

Il primo capitolo del decreto Sostegni è dedicato alle imprese e prevede come misura principale "il contributo a fondo perduto per le partite Iva, una platea potenziale di 5,7 milioni di soggetti. L'agenzia delle Entrate stima che saranno 3 milioni i soggetti che riceveranno fondi, in media per 3.700 euro", ha spiegato il ministro dell'Economia Daniele Franco.

Nel decreto Sostegni "ci sono misure di grande importanza per quanto attiene il lavoro e anche di grande significato per la povertà che è la questione che ci preoccupa e ci deve vedere più attenti nel corso dei prossimi mesi", ha affermato il ministro del Lavoro Andrea Orlando, che ha confermato che è stato rifinanziato il Reddito di cittadinanza per un miliardo ed è stato rinnovato il Rem per tre mesi, visto che "purtroppo le persone con i requisiti sono in aumento".

LA CAMPAGNA VACCINALE - A proposito dei vaccini, rispondendo a una domanda di un giornalista Draghi ha dichiarato: "Non mi sono ancora prenotato ma farò Astrazeneca. Lo ha fatto anche mio figlio in Inghilterra".

"La campagna delle vaccinazioni ha subito un rallentamento ma non è stato disastroso. La disponibilità in futuro a vaccinarsi possiamo stimarlo nei prossimi giorni, pensiamo ad esempio alla vicenda Astrazeneca, credo che alla fine sarà la razionalità degli italiani a decidere. L'obiettivo è di arrivare a 500mila dosi a metà aprile, siamo arrivati ora a 165mila, a giugno contiamo di aumentare ancora", ha evidenziato ancora il premier, spiegando che si sta andando verso la massima capillarità dei siti vaccinali che si "conta di aumentare ancora".

"Si tratta di affrontare una economia in stato emergenziale, il tempo delle grandi scelte economiche appartiene alla normalità e spero che arrivi presto ma ora non c'e'. Il mancato rispetto degli accordi va punito e il coordinamento europeo è la prima strada da cercare sui vaccini . Se l'Ue prosegue su Sputnik bene sennò si procederà in un altro modo", ha affermato ancora Draghi, "con pragmatismo si deve cercare il coordinamento europeo, se non si riesce a mantenerlo si possono vedere altre strade", ha ancora detto facendo riferimento alle parole di Angela Merkel.

(Unioneonline/F)
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