Tutti fermi per il "D-Day", il giorno dei dazi. Immobili come statue di sale in attesa di capire se le minacce diventeranno oggi realtà.

Gli imprenditori sardi che negli ultimi anni hanno guardato oltreoceano con fiducia, ora tremano al pensiero che i dazi promessi da Trump scattino per davvero oggi 2 aprile (una comunicazione ufficiale è attesa alle 22) aggiungendo così un balzello alle frontiere Usa fino al 200% ai prezzi di vendita.

Un timore che tuttavia da qualche settimana si è trasformato in uno stallo degli ordini da parte degli importatori a stelle e strisce, terrorizzati di doversi trovare quintali di merce da strapagare una volta varcato il confine.

«In queste settimane ha di certo vinto la paura», ammette Alessandro Mancini, amministratore delle omonime cantine galluresi. «Per non rischiare una stangata alla consegna, i clienti hanno infatti preferito cancellare gli ordini». «Nell'ultimo periodo – continua – abbiamo investito per allargare la nostra fetta di mercato americana. Soldi ora probabilmente buttati al vento».

L’articolo completo di Luca Mascia su L’Unione Sarda in edicola, sull’app e sull’edizione digitale

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