Galoppa l’inflazione anche in Sardegna nel mese di settembre secondo le prime stime diffuse dall’Istat, con un balzo dell’8,9% e il carrello della spesa a +11,1% nel Paese.

Un incremento che non si era mai visto da 40 anni.

Nell’Isola la spesa media settimanale per una famiglia di 4 persone, considerando solo gli alimenti, si attesta in media intorno agli 80 euro. Se resta stabile, o quasi, il prezzo del pane, salgono leggermente i prezzi di latte, uova e carne, frutta e verdura.

Preoccupa invece la spesa per i farmaci, intorno ai 660 euro all’anno di media per patologie non gravi (fonte Egualia) per i quasi 190mila pensionati sardi che percepiscono importi mensili di poco superiori ai 1.100 euro.

Le famiglie sono in difficoltà nel far fronte alle spese scolastiche, che fanno registrare anch’esse un aumento cospicuo dei libri di testo e del materiale di cancelleria (mediamente 300 euro a figlio studente), alle quali si aggiungono quelle legate a mutui e spese improvvise. Un guasto dell’auto, un malfunzionamento di una caldaia, una spesa sanitaria improvvisa, sono costi quasi insostenibili.

Maggiori rincari rispetto al resto del Paese si avvertono in Sardegna per effetto dei trasporti, soprattutto per il cibo importato.

"Serve un intervento forte ed immediato conto il caro prezzi a cominciare da quello energetico", sostiene il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu riprendendo l'appello, rilanciato durante il Villaggio Coldiretti in corso a Milano, del presidente nazionale dell'organizzazione Ettore Prandini.

"L'aumento delle materie prime sta mettendo in serie difficoltà la filiera agroalimentare, dal produttore al consumatore  creando un corto circuito. I costi di produzione stanno crescendo imponendo di rivedere i prezzi senza comunque coprire i costi. Ma allo stesso tempo incidono sul portafoglio del consumatore costretto a tagliare i prodotti da portare in tavola spesso a discapito della qualità e dunque della salute", conclude Cualbu.

(Unioneonline/EC)

© Riproduzione riservata