Le aziende non investono, le famiglie non spendono. Risultato: nelle banche aumentano le riserve, cresciute in un anno di oltre 54 miliardi di euro.

L'analisi arriva dal Centro studi di Unimpresa, secondo cui - da novembre 2015 a novembre 2016 - i salvadanai dei privati si sono gonfiati di 36 miliardi (+4%), mentre i fondi delle aziende sono saliti di quasi 12 miliardi (+5%).

"Paura di nuove tasse e timori di nuovi contraccolpi della bufera internazionale frenano i consumi e bloccano gli investimenti", spiegano gli analisti dell'associazione.

Nel periodo in esame, il totale dei depositi di cittadini, aziende, assicurazioni e banche è aumentato di oltre il 3%, passando da 1.550 miliardi a 1.605 miliardi di euro.

Ma se proprio le banche hanno assistito a una lieve contrazione di liquidità per 130 milioni (0,4%), e le riserve delle assicurazioni sono calate di 162 milioni (-0,7%), sono cresciuti di 4 miliardi i fondi delle imprese familiari (+10%) e di oltre un miliardo quelli delle onlus (+5%).

Secondo lo studio di Unimpresa, che incrocia i dati della Banca d'Italia relativi alla raccolta delle banche, il tesoro complessivo del nostro Paese sarebbe dunque pari a 1.605 miliardi di euro.

Una cifra rispetto alla quale i risparmi delle famiglie contribuiscono per 925,5 miliardi (mentre erano 888,8 miliardi nel novembre 2015) e i fondi delle aziende per 234,6 miliardi (dai precedenti 222,7 miliardi). I conti delle imprese familiari vi partecipano invece per 51,8 miliari di euro (da 47,1 miliardi).
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