Il modello per il futuro è la Corsica, ma il presente passa sempre da Bruxelles, dove si decidono le sorti della continuità territoriale aerea. I tempi del bando-ponte che consentirà all’Isola di superare l’estate – il contratto con Volotea scadrà tra poco più di due mesi – saranno dettati dall’Ue. «Attendiamo risposte nel più breve tempo possibile», dice il viceministro delle infrastrutture e della mobilità Alessandro Morelli. Nel frattempo, c’è il rischio che i passeggeri sardi e i turisti fino all’ultimo non sappiano con quale compagnia partire.

A maggio si rischia il caos. La Regione vi ha chiesto di anticipare al 15 marzo il termine per le manifestazioni di interesse delle compagnie. Lo farete?

«La continuità territoriale è oggetto di valutazione della Commissione europea. Ministero e Regione stanno seguendo il dossier con massima attenzione e scrupolo affinché Bruxelles risponda alle richieste avanzate, tra cui quella relativa all’anticipo del termine per le manifestazioni d’interesse. L’obiettivo è quello di definire la procedura tempestivamente, ben consapevoli delle necessità dell’isola alle porte della stagione estiva».

L’Ue però non ha ancora pubblicato il bando pluriennale, che dovrebbe essere avviato ad ottobre: a che punto è la procedura?

«Ministero e Regione hanno fatto i compiti a casa, provvedendo agli adempimenti di propria competenza in maniera rapida e puntuale. L’atto in questione è stato inviato alla Commissione europea il 4 febbraio. La pubblicazione, quindi, non può che essere imminente. Mi rifiuto di credere che per una operazione meramente formale ci possa volere altro tempo, anche perché il bando deve necessariamente rimanere in pubblicazione sei mesi, e se l’attesa si dovesse dilatare oltre la prima decade di marzo ci sarebbero difficoltà oggettive a istruire la gara».

La creazione di una compagnia aerea sarda è una strada percorribile?

«So che la Regione sta ragionando con diversi vettori per valutare la sostenibilità finanziaria di questo tipo di operazione. Il modello da seguire potrebbe essere quello della Corsica, sarò al fianco dell’amministrazione osservandone attentamente il lavoro».

Traghetti: avete pubblicato il bando per la linea Civitavecchia-Cagliari. Come mai è stata scelta una durata di 12 mesi e non 3 o 5 anni come in altre procedure simili?

«Si è optato per questa soluzione alla luce della necessità di ricalibrare i requisiti per l’assegnazione della linea. Allo scadere della convenzione Cin-Tirrenia, due anni fa, le gare sono andate deserte proprio perché nessun operatore poteva soddisfare i parametri richiesti dal servizio. Quest’anno servirà quindi a trovare la quadra tra le richieste della Regione, le indicazioni dell’Autorità di regolazione dei trasporti e quelle della Commissione europea, per arrivare a una gara pluriennale che vada a buon fine, anche attraverso il monitoraggio dell’andamento della domanda nella fase di uscita dall’emergenza Covid».

Nel bando è prevista una frequenza trisettimanale: rischia di essere insufficiente, soprattutto durante il periodo estivo.

«I dati sull’andamento del traffico dicono che negli ultimi cinque anni si è registrata una flessione media del 17,5% del numero dei passeggeri e del 15% delle merci. Trattandosi di una statistica che contempla sia la fase Covid che quella precedente, comprensiva dei picchi estivi, è improbabile, anche in base all’attuale situazione del mercato e alle informazioni che ci arrivano dalla Regione, che le corse sulla rotta Civitavecchia-Cagliari-Arbatax risultino insufficienti».

Ma gli operatori prevedono un’estate con numeri simili, se non superiori, al 2019.

«Verrà comunque monitorato l’andamento della domanda per valutare eventuali aggiustamenti. Resto inoltre convinto che l’aver inserito il porto di Arbatax nell’ambito del sistema portuale sardo migliorerà la gestione dell’infrastruttura e dei servizi».

Strade: qual è lo stato degli investimenti nell’Isola? La Sassari-Olbia non è ancora conclusa, la Carlo Felice è un eterno cantiere.

«Sulla rete stradale sono in programma interventi per un valore complessivo di oltre 1,8 miliardi, dodici opere sono state commissariate dal Governo. In media, lo stato di avanzamento dei lavori si attesta al 40 per cento, e il commissariamento servirà a imprimergli una notevole accelerazione. La quota più consistente degli investimenti si concentra proprio sulla Sassari-Olbia, dove sono già operativi diversi cantieri. Mi rendo conto che ciò comporta diversi disagi per chi si mette alla guida, ma si tratta di fare un sacrificio oggi per avere vie di collegamento moderne e sicure domani. Colgo l’occasione per ricordare il grande lavoro di coordinamento svolto da prefetture e sindaci proprio per attenuare al massimo i disagi alla viabilità».

Per andare da Cagliari a Sassari in treno servono almeno 3 ore, e la Sardegna, unica regione senza alta velocità.

«Nel Pnrr sono previsti investimenti pari a 458 milioni per il potenziamento delle ferrovie sarde e l’ammodernamento del materiale rotabile, a cui si aggiungono oltre 115 milioni per stazioni, nodi e direttrici. La condizione di insularità penalizza la Sardegna sul piano della sostenibilità degli investimenti ferroviari, ed è per questo che, con il presidente Solinas, stiamo studiando delle soluzioni organiche di lungo periodo che consentano di superare questa criticità».

Michele Ruffi

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