Sono illegittime le “partite pregresse” del servizio idrico. Lo dice la Cassazione con una sentenza che potrebbe condizionare l’esito dei contenziosi aperti nell’Isola contro Abbanoa sui conguagli tardivi addebitati ai consumatori. Per la Corte suprema richiedere il pagamento di questi importi per recuperare perdite del passato è illecito e in violazione del principio di irretroattività. «Una sentenza epocale», fa sapere Monica Satolli, responsabile regionale dell’Unione nazionale consumatori. «Una sentenza che farà giurisprudenza», ribadisce Giorgio Vargiu di Adiconsum. «Si apre uno spiraglio anche per gli oltre 700mila utenti sardi», spiega Satolli, «sugli importi in bolletta sotto le voci “partite pregresse”, non elevati ma dannosi perché costringono a pagare dei conguagli tariffari che spettano ai gestori per il periodo precedente al trasferimento delle competenze del servizio idrico integrato ad Aeegsi». Pertanto Unc si dice certa del diritto al rimborso dei consumatori ai quali suggerisce, fin d’ora, «di richiedere la restituzione ad Abbanoa di quanto pagato in questi anni». Chi non l’avesse fatto, «non lo faccia».

Le associazioni

Il verdetto, per quanto valga solo nella causa tra il cittadino di La Spezia che l’ha intentata e il suo ente idrico, è un faro per i contenziosi in corso in molte regioni. «Per l'autorità di settore Arera, che ha il brutto vizio di fare modifiche retroattivamente anche in altri settori, è un cul-de-sac», dice Vargiu, «è una conferma delle oltre 400 sentenze di vario grado sui conguagli Abbanoa, tutte favorevoli ai consumatori, tranne una. Inoltre se questi conguagli, pari a 109 milioni di euro, non sono esigibili c’è l’esigenza che il bilancio venga sanato, per non creare un danno all’azienda. Aspettiamo ora la sentenza del tribunale di Nuoro dove abbiamo presentato un’azione inibitoria per fermare comportamenti scorretti della società».

Il gestore

Le reazioni alla sentenza della Cassazione arrivano alla vigilia dell’assemblea dei soci Abbanoa, convocata per oggi a Cagliari, per l’approvazione del bilancio. Una riunione che, stando ad alcune voci, potrebbe saltare all’ultimo minuto o essere aperta per poi venire aggiornata in altra data. In realtà i soci, perlomeno Regione (l’assessore Quirico Sanna) e Comune di Cagliari (il sindaco Paolo Truzzu) ne assicurano lo svolgimento, nonostante la richiesta di rinvio avanzata da Egas nella serata di ieri proprio alla luce della sentenza della Cassazione e della necessità di approfondimenti, pur ribadendo che «le sentenze della Corte, sebbene possano costituire un precedente in giurisprudenza, producono effetti limitati ai soli utenti finali che hanno presentato ricorso». Dal canto suo la società chiarisce che «la sentenza non riguarda Abbanoa, ma Acam» e che «i conguagli regolatori sono disciplinati da Arera e Egas, ente di Governo d’ambito della Sardegna». Il quale ha ribadito ieri «la correttezza dell’operato del gestore» riservandosi di effettuare approfondimenti ulteriori all’esito dei quali informerà Abbanoa.

Carla Raggio

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