Oggi scade la cassa integrazione, da domani i 200 dipendenti del Porto Canale di Cagliari saranno disoccupati.

I rappresentanti di Contship non hanno voluto sentire ragioni e lo hanno confermato nella tarda sera di ieri, al termine del tavolo con il Ministero per lo Sviluppo economico, la Regione e i sindacati.

Proprio questi partono all'attacco: "E' un gesto irresponsabile da parte dell'azienda di cui non riusciamo a comprendere il senso - commenta il segretario generale della Uiltrasporti Sardegna, William Zonca - un'azienda che ha avuto per 23 anni tanto dalla Sardegna e dai propri dipendenti oggi decide di non applicare uno strumento che avrebbe tutelato a costo zero 200 famiglie per i prossimi sei mesi. La cassa integrazione - ricorda il sindacalista - sarebbe stata infatti a costo zero per l'azienda attraverso lo strumento messo a disposizione dal Governo".

Dello stesso avviso la Cisl: "Siamo profondamente sconcertati di quanto sentito durante la videoconferenza - affermano il segretario generale Cisl Cagliari, Mimmo Contu, e il segretario regionale Fit Cisl, Corrado Pani - riteniamo assurde, infondate e pretestuose tali dichiarazioni poiché con il lavoro svolto in queste settimane di concerto con Mise e Regione Sardegna, nonostante le problematiche dovute alla pandemia, si era arrivati ad elaborare un decreto attuativo all'interno del decreto agosto, che avrebbe garantito sei mesi di proroga della Cigs e un costo pari a zero per la stessa azienda".

"Alla luce di quanto avvenuto - concludono Contu e Pani - ci riserveremo di verificare se vi sono tutte le condizioni per promuovere, nelle sedi competenti, tutte le azioni necessarie a difesa dei lavoratori. Al contempo, da domani stesso lavorare e promuovere con le altre organizzazioni sindacali di concerto con i Ministeri e la Regione Sardegna, tutte quelle iniziative che consentano le massime tutele ma soprattutto la salvaguardia di tutte le professionalità dei lavoratori portuali".

(Unioneonline/D)
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