Oltre 200 imprenditrici e aspiranti tali hanno partecipato al seminario regionale organizzato a Sassari da Confartigianato Sardegna per ragionare sul lavoro femminile, in una regione che conta oltre 40mila aziende guidate da donne.

Promosso da ministero dello Sviluppo economico, con il supporto tecnico di Invitalia, in collaborazione con la Camera di Commercio di Sassari e la Commissione Pari Opportunità del Comune di Sassari, l’incontro ha presentato le opportunità offerte dal “Fondo impresa femminile”, incentivo nazionale di 200 milioni di euro del Mise per sostenere la nascita e il consolidamento delle imprese guidate da donne.
Hanno partecipato la presidente di Confartigianato Imprese Sardegna Maria Amelia Lai, il viceministro del ministero per lo Sviluppo economico Alessandra Todde, la presidente della Commissione Pari Opportunità del Comune di Sassari Maria Gabriella Bertoncelli e l’esperto di finanza agevolata Felice La Tegola

Il Fondo incentiverà le donne ad avviare e rafforzare nuove attività per realizzare progetti innovativi nei settori dell’industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, servizi, commercio e turismo. 

Il seminario a Sassari (foto Confartigianato)
Il seminario a Sassari (foto Confartigianato)
Il seminario a Sassari (foto Confartigianato)

I NUMERI – Nel 2021 in Sardegna erano 39.374 le imprese guidate da donne, registrate presso le Camere di Commercio, che hanno operato per lo più nei settori dei servizi alla persona e della pulizia, della moda e delle attività di ristorazione: queste rappresentavano il 23,9% di tutte le realtà produttive dell’Isola. Ben 4.327 aziende sono gestite da giovani donne (11% del totale delle imprese femminili artigiane). Su tutta la platea delle donne imprenditrici, quasi 5.946 sono imprese artigiane.
A causa della pandemia però i numeri, anche se in leggera ripresa (come dicono i dati di qualche giorno fa), evidenziano come queste oggi lavorino meno e siano anche più disoccupate rispetto al 2019.
Nel periodo della pandemia nel Paese si è registrato un calo del 7,8% dell’occupazione femminile indipendente, a fronte del -6,1% registrato dalla componente maschile. Trend negativo anche sul fronte del fatturato delle imprese guidate da donne con una diminuzione di 4,4 punti rispetto alla media. Non va meglio per quanto riguarda gli impegni familiari dove le donne, nel ruolo di genitore, a causa della chiusura delle scuole durante la pandemia hanno sopportato un carico di lavoro doppio rispetto agli uomini.
Per quanto riguarda il mercato del lavoro a ottobre 2021 l’occupazione rimane inferiore dello 0,8% rispetto ai livelli pre-crisi (febbraio 2020), tuttavia si registra un calo dell’1,1% della componente femminile di intensità doppia rispetto a quella degli uomini (-0,6%).
A livello territoriale, nella vecchia provincia di Cagliari le imprese donna sono 16.114 di cui 2.464 artigiane (15,3% sul totale imprese donna), su Sassari-Gallura sono 12.652 di cui 2.075 artigiane (16,4%), a Nuoro sono 7.456 di cui 1.056 (14,2%) artigiane e a Oristano 3.132 con 350 artigiane (11,2%). 
GLI INTERVENTI – “In due anni di pandemia, le imprenditrici hanno pagato il prezzo più alto della crisi ma hanno anche saputo affrontare le difficoltà con eccezionali capacità di resilienza, problem solving, abilità multitasking mostrando grandi capacità di reazione, superando le difficoltà e portando avanti le proprie aziende – ha commentato la presidente regionale di Confartigianato Imprese Sardegna, Maria Amelia Lai -. I dati, in ogni caso, confermano come la pandemia abbia aggravato i problemi che esistevano già; infatti, oltre ad affrontare le maggiori difficoltà economiche dovute alla crisi, le donne hanno dovuto impegnarsi maggiormente nelle attività di cura dei propri familiari a causa della chiusura delle scuole. Per tutto questo, è necessario l’impegno di tutte e tutti a far crescere il numero delle imprese al femminile per aiutare le donne a uscire da una situazione che le ha gravemente penalizzate”.
Il Fondo impresa femminile, ha spiegato il viceministro Alessandra Todde, “dispone di una dotazione finanziaria complessiva pari a circa 200 milioni di euro, di cui 160 milioni di euro di risorse PNRR e 40 milioni di euro stanziati dalla legge di bilancio 2021. Lo scopo principale di questo intervento è agire per creare un ambiente fertile per le nuove imprenditrici. Infatti, non ci sono limiti d’età per accedere alle agevolazioni volte anche a recuperare il gap del tasso di occupazione femminile che separa l'Italia dagli altri Paesi europei, specialmente nel Mezzogiorno. La Sardegna risulta essere il fanalino di coda tra le regioni analizzate più in difficoltà del mezzogiorno su imprenditoria femminile, calcolata come percentuale delle imprese condotte da donne sul totale. Sulle imprese al femminile ci deve essere il sostegno pubblico per capire cosa può andare bene e cosa deve essere corretto, il mentoring è fondamentale: dobbiamo costruire il clima giusto e fare di tutto per creare, far crescere e proteggere queste realtà. E alle donne voglio dire: non abbiate paura dei fallimenti”.

(Unioneonline/D)

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