"Le battaglie per venire incontro alle esigenze e alle emergenze del mondo agricolo non hanno colore, se non quello del buon senso che le forze politiche e i singoli eletti dovranno avere soprattutto dopo il 25 settembre, quando saranno chiamati a impegnarsi e a rappresentare al meglio cittadini, imprese e intere comunità. Ecco perché non facciamo alcun appello pubblico ai candidati e non inviamo un documento programmatico prima delle elezioni parlamentari di domenica prossima. I sedici deputati e senatori che rappresenteranno la Sardegna a Roma per cinque anni saranno invitati da Confagricoltura a un confronto, sui temi che più stanno a cuore al nostro comparto, subito dopo il loro insediamento". Lo ha detto il presidente regionale di Confagricoltura, Paolo Mele.

Il presidente dell’organizzazione degli imprenditori agricoli spiega che "in questo momento i partiti e le coalizioni sono travolti dal turbine della campagna elettorale e rischiano di non mettere veramente a fuoco ciò che sarebbe urgente fare per evitare che migliaia di aziende agricole sarde cadano nei prossimi mesi nel baratro, a causa della crescita fuori controllo dei costi di conduzione: carburanti, energia elettrica, trasporti e materie prime".

"Nei prossimi mesi ci saranno appuntamenti importanti che determineranno il futuro dell'agricoltura sulla nostra Isola: dall'avvio della nuova Politica agricola comune (in partenza il primo gennaio 2023), alla costruzione del Programma di sviluppo rurale 2023-2027 e alla spendita fondi del Pnrr. Solo con una buona programmazione - ha proseguito Mele - che la politica dovrà saper fare di queste risorse, ascoltando le istanze delle organizzazioni di categoria agricola, si potranno davvero dare quegli indirizzi utili al mondo delle campagne affinché possano continuare a stare sul mercato, garantendo ai consumatori un accesso al cibo sostenibile e dall'alta eccellenza qualitativa", ha concluso Mele.

(Unioneonline/EC)

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