Sono in aumento in Sardegna le macellazioni di ovini: nel 2022, secondo un report del Centro Studi Agricoli, si registra un 58 per cento in più rispetto al 2019. “Un segnale preoccupate per il comparto sardo”, commenta Tore Piana, presidente del Csa, che chiede all’assessore all’Agricoltura di convocare subito un tavolo regionale di filiera per analizzare la situazione: “Nei prossimi 5 anni – aggiunge – potrebbe non essere sufficiente il latte di pecora prodotto”.

Piana sottolinea inoltre: “Che la situazione nell’allevamento ovini nell'Isola non andasse perfettamente bene lo si capiva dal grido d'allarme lanciato dagli allevatori nelle scorse settimane. L’aumento dei costi dei carburanti, dei mangimi, dei concimi dell’elettricità stanno mettendo a dura prova il comparto. Nonostante il prezzo del latte di pecora stia raggiungendo prezzi mai visti, si parla anche di 1,70 euro a litro (sistema cooperative) per la stagione che si sta concludendo 2021/2022, questo grazie al prezzo del Pecorino Romano Dop, che si avvia a toccare i 12 euro al Kg, un prezzo record, mai raggiunto, che supera abbondantemente il prezzo a Kg del Parmigiano Reggiano stagionato 12 mesi”.

La crisi in atto, prosegue Piana, “ha portato a ridurre il numero dei capi ovini nelle aziende agricole, che cercano di migliorare la razza della pecora sarda, per mantenere gli stessi quantitativi di latte prodotto, allevando meno capi e riducendo i costi.  La riduzione dei capi ovini negli ultimi 3 anni è stata notevole, parliamo di 281.120 capi macellati, con un incremento nei mesi tra gennaio e maggio 2022 di ben il 58 per cento rispetto allo stesso periodo del 2019. Un segnale preoccupante che deve meritare l’attenzione da parte della Regione, per il fatto che stiamo parlando del comparto produttivo fra i più importanti della Sardegna”.

Quindi il Centro Studi Agricoli chiede che l’assessore regionale all’Agricoltura “convochi il tavolo di filiera ovicaprina per analizzare le criticità esistenti. Se non si dovesse interrompere questo trend, secondo le proiezioni del Cesa, nei prossimi 5 anni potrebbe essere insufficiente il latte ovino prodotto per le richieste di Pecorino Romano Dop”.

Un ulteriore problema riguarda “l’erogazione dei contributi e degli indennizzi con fortissimi ritardi”, situazione che sta portando “le aziende ovicaprine sarde a ridurre il carico delle greggi. Avremmo voluto assistere all’esatto contrario, con un aumento del numero dei capi e l’inserimento di migliaia di giovani nell’allevamento ovino, come sentinelle anti spopolamento nei territori interni dell’Isola”, conclude Tore Piana.

(Unioneonline/s.s.)

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