Lasciano l’Aula consiliare dopo un’assemblea popolare affollata e un intenso botta e risposta con l’assessore regionale all’Agricoltura. Agricoltori, commercianti, camionisti e artigiani si ritrovano davanti al Municipio di Serramanna, un paese che accoglie Gabriella Murgia con il 90 per cento delle saracinesche abbassate per protesta contro il caro prezzi.

Efisio Lai, agricoltore di 52 anni, saluta la rappresentante della Giunta Solinas e rompe subito gli indugi: «Non c’è solo la questione del costo del gasolio, ci sono tantissimi problemi che ci trasciniamo da anni. Le chiediamo interventi urgenti, ma non solo. La Regione deve alzare la voce con il Governo».

«Sono qui per ascoltarvi e per parlare di quanto abbiamo fatto per venire incontro alle richieste delle categorie produttive», replica Murgia nella piazza invasa dai trattori che presidiano da una settimana il Municipio. «La nostra è una protesta pacifica. Non possiamo vivere eternamente nell’incertezza. Non vogliamo sentire promesse, ma soltanto risposte», sottolinea Davide Lilliu, commerciante di 31 anni dopo aver guidato il corteo che ha attraversato le via del paese.

Il caro prezzi

Poco dopo le 11 nell’Aula consiliare dopo i saluti degli amministratori fioccano gli interventi. Tiene banco il prezzo dei carburanti. Gli agricoltori ricordano che il gasolio agricolo ha toccato quota 1,60 euro a litro. Un “male” che accomuna tutto il mondo delle campagne, rappresentato dai coltivatori arrivati da Samassi, Villasor, Villacidro, Serrenti e Sanluri.

«Qualcosa si è mosso», esordisce l’assessore illustrando rapidamente le novità previste nell’ultimo decreto-energia e ricordando che il sistema economico sardo è stato messo a dura prova da pandemia, alluvioni, siccità e adesso dalle conseguenze della guerra in Ucraina. «Gli eventi di questi ultimi tempi – ha detto Gabriella Murgia – ci impongono di pensare alla sovranità alimentare, alla produzione di energia abbattendo i costi».

Gli agricoltori presenti in aula chiedono conto degli indennizzi per la siccità del 2017 non ancora pagati. Murgia risponde che si è trattato un pasticcio amministrativo al quale si ponendo rimedio. Pioggia di domande anche sul caro-carburanti e sui parchi eolici e fotovoltaici.

«Andate a Roma»

«Consiglieri e assessori regionali vadano a Roma a protestare», urla la titolare di un panificio di Serramanna. «Questi aumenti sconsiderati sono iniziati molto prima della guerra in Ucraina – conclude – la gente non riesce più a comprare il pane».

© Riproduzione riservata