C'è allarme per la produzione di miele, che nel 2017 è calata fortemente arrivando in Sardegna a toccare un saldo negativo del 50% rispetto allo scorso anno.

La colpa? Sull'Isola, come nel resto del Paese, responsabile principale è il clima.

In particolare, in Sardegna venivano prodotti in media 15mila quintali di miele. Nel 2017 la quantità si è ridotta della metà, ovvero poco oltre i 7mila quintali.

E secondo i dati forniti da Coldiretti, la produzione locale soddisfa meno del 50% del fabbisogno regionale. Miele locale che, poi, raramente è presente sugli scaffali della grande distribuzione, se non in quantità molto limitate (il prezzo medio al chilo è di 10/11 euro, con il miele amaro di corbezzolo - il più pregiato - venduto tra i 30 e i 50 euro al chilo).

Quanto ai numeri, sono circa 2.700 gli apicoltori isolani, tra hobbisti e professionali, che risultano iscritti nella banca dati apistica e il numero di alveari si aggira intorno alle 60mila unità, per un mercato che fattura complessivamente 11 milioni.

Il 2017 verrà dunque ricordato come un "anno nero" per la apicoltura nazionale e sarda con una serie di dati negativi.

Anche a livello nazionale la produzione si è più che dimezzata, anche se mantiene numeri importanti con 1,2 milioni gli alveari sparsi nelle campagne 45mila apicoltori e un fatturato stimato di 150 milioni di euro ma, con un valore di più di 2 miliardi di euro per l'attività di impollinazione alle coltivazioni.

Rimane però uno dei peggiori risultati nella storia dell'apicoltura moderna da almeno 35 anni che segue al raccolto già scarso dello scorso anno in cui era sceso ad appena 16mila tonnellate.

L'effetto delle diffuse gelate primaverili, a cui ha fatto seguito il caldo e la siccità con i fiori secchi per la mancanza di acqua si sommano ai danni causati dagli incendi estivi e hanno fatto strage di decine di milioni di api.

MIELE SARDO DI QUALITÀ - Il miele sardo, in ogni caso, continua però a ricevere importanti attestazioni di qualità. Sono stati ben 12 gli apicoltori isolani premiati al concorso nazionale Grandi Mieli d'Italia a Bologna, il più importante concorso dell'eccellenza apistica italiana.

"La varietà e qualità dei nostri territori produce mieli eccellenti e il gap produttivo è tale che ci consente di pensare a un incremento qualificato del prodotto isolano", sostiene il presidente provinciale Coldiretti Oristano, Giovanni Murru. "Un settore assai impegnativo che richiede molta professionalità ma che può dare risposte in termini di occupazione e reddito a molti giovani".

(Redazione Online/m.c.)
© Riproduzione riservata